La svolta nell’inchiesta sul delitto di Attilio Di Grezia potrebbe arrivare dal ritrovamento del telefono cellulare del 31enne di Mercogliano, che gli investigatori stanno cercando da giovedì mattina e da cui potrebbero venire fuori elementi nuovi. Potrebbe, infatti, contenere le chiamate o gli sms inviati o ricevuti dall’uomo nelle ore immediatamente precedenti al delitto, in grado di fornire le risposte mancanti per chiudere il cerchio e accertare la verità sull'omicidio di Campo Spina. Le indagini, ora coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e condotte dai militari del Nucleo Investigativo di Avellino, sembrano infatti concentrarsi su questo aspetto, ovvero il ritrovamento del cellulare che non è stato rinvenuto a Campo Spina, e che non si trovava nemmeno a casa della vittima.
La stessa cosa per il suo portafogli. Un altro mistero su cui stanno tentando di far luce gli inquirenti. Tornando al cellulare, sembrerebbe che il Comando Provinciale di Avellino abbia già provveduto a richiedere al gestore i tabulati telefonici di Di Grezia. Quei dati, una volta in possesso degli inquirenti, potrebbero chiarire parecchie cose, ma in particolare con chi il 31enne di Mercogliano avesse appuntamento quella sera.
Qualcuno di cui si fidava, molto probabilmente, poiché risulta difficile pensare che un tipo così sveglio come Di Grezia potesse recarsi da solo, e per giunta disarmato, ad un incontro pericoloso in una zona montana isolata, lontana del centro abitato ed inaccessibile telefonicamente. Magari, qualcuno gli avrà teso una trappola, che alla fine si è rivelata mortale. Ecco perché la pista che viene seguita con maggiore attenzione resta sempre quella di uno sgarro punito con una vera e propria esecuzione.
Intanto, la Procura non rilascia la salma per i funerali. Lo ha deciso il pm antimafia Francesco Soviero. Oggi potrebbero esserci novità in tal senso, quelle che scaturirebbero dagli ultimi esami che i consulenti della Procura effettueranno sul cadavere nella morgue della città ospedialiera Moscati di Avellino. Il mancato rilascio della salma alla famiglia deve anche essere letto come una normale prassi da parte della Procura, che si è presa 48 ore di tempo per verificare il clima, per valutare cioè la possibilità di funerali in forma privata o pubblica. Nel frattempo proseguomo le perquisizioni e i controlli dei carabinieri tra Capocastello, frazione di nascita di Di Grezia, e Mercogliano.
Alcuni pregiudicati, secondo indiscrezioni, sarebbero stati sottoposti ad esame stub per rivelare la presenza di tracce di polvere da sparo. Analisi approfondite si dovranno compiere anche sull’auto della vittima per verificare se a Campo di Spina il trentenne è arrivato solo ( e la sua vettura è stata poi portata via dai suoi carnefici) o è stato trasportato da chi poi l’ha ammazzato.
Rocco Fatibene