Clan Graziano, la ricostruzione in aula: "Dopo la morte di Maffettone il vuoto"

Ad avviso della pubblica accusa i 4 imputati cercavano di imporre il controllo del territorio

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Quindici.  

 

 

 

di Paola Iandolo 

Quindici - Clan Graziano, in aula la ricostruzione degli inquirenti. I verbalizzanti si sono concentrati sul tentativo di assumere il controllo del territorio e imporre il loro dominio del racket. Tutto ha avuto inizio dopo l’omicidio di Giulio Maffettone, avvenuto nel marzo del 2016. Il verbalizzante in aula ha dichiarato che dopo l’omicidio di Maffettone, i militari dell’Arma hanno intensificato notevolmente le indagini sul clan Cava e sulle lacune di potere all’interno dell’organizzazione criminale che in quel momento esistevano. La mancanza di una leadership ha suscitato l’interesse del clan Graziano e, in particolare, dei quattro principali imputati nel processo. Nell’inchiesta emersero diverse estorsioni (anche tentate), nei confronti degli imprenditori impegnati a realizzare opere nella zona del Vallo Lauro. Gli affiliati al clan Graziano intendevano stabilire la loro supremazia: «qui comandiamo noi». Questo il contenuto di alcune intercettazioni riportate dell’ordinanza.

 

A processo quattro imputati

 Fiore e Salvatore Graziano, Antonio Mazzocchi e Domenico Ludovico Rega sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo camorristico. Il militare ha illustrato in aula il contenuto di alcune attività investigative relative ai quattro imputati, in particolare focalizzandosi sulla loro collocazione temporale. Questo aspetto è fondamentale per comprendere meglio il loro rapporto durante le estorsioni contestate.  La prossima udienza è attesa per il 20 febbraio 2024.