Fiamme nell'ex Irisbus: paura per lo stabilimento abbandonato

Incendio fortunatamente domato senza gravi conseguenze

La fabbrica abbandonata da una politica fallimentare....

Flumeri.  

Fiamme all'ex Irisbus in Valle Ufita, fortunatamente la tempestività degli operatori e l'intervento dei vigili del fuoco ha fatto in modo che non si registrassero danni alla proprietà.. Ci mancava solo questo intorno ad uno stabilimento oramai letteralmente abbandonato, dove la politica quella degli annunci ha letteralmente fallito. Dopo la rimozione della tabella Irisbus, non è ancora comparso il nuovo marchio. Lo stabilimemto ha per ora un nome, Industria Italiana Autobus, solo sulla carta. 

Il deputato di Scelta Civica, Angelo Antonio D’Agostino, accogliendo l’istanza avanzata dagli operai della Ex Irisbus, ha già presentato un’interpellanza parlamentare al Governo affinché valuti la specificità della società Industria Italiana Autobus, che ha acquisito l’ex Irisbus e che proprio in ragione della sua recentissima costituzione  si trova impedita a poter partecipare a gare d’appalto con determinati requisiti di natura economica finanziaria. "Pur trattandosi di un’azienda formalmente nata da poco per acquisizione l’Industria Italiana Autobus vanta un’esperienza tecnologica e di maestranze ultra trentennale nello stabilimento in Valle Ufita. L’eventuale esclusione dalle gare d’appalto, indotta da capitolati con le caratteristiche descritte, penalizza non soltanto la nascita del nuovo polo autobus di Valle Ufita ma anche i trecento dipendenti che, con grande sforzo di mediazione, anche del Governo, sono stati finalmente riassunti." 

E' di due giorni fa infine un nuovo appello del Segretario Generale della Fismic Giuseppe Zaolino: "Tutti hanno capito che il Governo Nazionale per mancanza di fondi, da destinare al trasporto pubblico su gomma sta tergiversando, mettendo Valle Ufita in grave difficoltà. Dobbiamo convincere il Governatore Vincenzo De Luca, a scendere in campo a fianco dei lavoratori Irpini per lanciare una nuova sfida all’Europa." 

Gianni Vigoroso

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