"Venire qui mi riporta alla mente quella tragica notte. Ricordo tutto, come fosse ieri, anche mia nonna che mi salvò la vita, i soccorritori, le parole dei medici e volontari, dei vigili del fuoco che volevano aiutarci. Oggi più di ieri provo non solo dolore, ma anche tanta rabbia, perchè non abbiamo ancora avuto giustizia. Continueremo a lottare per le vittime della strage di Acqualonga. Oggi più di ieri penso a mia nonna che salvò la vita ". Arianna è la più giovane superstite della strage di Acqualonga, il più grave disastro autostradale. Oggi Arianna con altri cittadini di Pozzuoli era a Monteforte Irpino,per le celebrazioni nel luogo della tragedia.
Giordano: ricordo quella notte, le grida e il dolore
Il pullman quella maledetta notte, con 40 pellegrini a bordo, precipitò dal viadotto dell'A16 al km 33 al suolo, nel territorio del comune guidato da Costantino Giordano, allora vicesindaco del piccolo comune alle porte di Avellino, che ricorda commosso: "Quelle 40 vittime sono sempre, ogni giorno, nelle mie preghiere - spiega Giordano -. Venire in questo luogo mi riporta alla mente quella notte, i miei concittadini che corsero sul posto per provare a dare una mano. Ancora oggi sento telefonicamente Arianna, la più giovane superstite tra i pochi di quella tragedia. Mi riempie di gioia vederla cresce e diventare donna, rappresenta la speranza anche per tutti familiari dei superstiti della vita che va avanti, comunque. A loro, ai familiari delle vittime saremo sempre vicini".
Oggi ai piedi del viadotto di Acqualonga, dove una stele commemorativa ricorda la strage, è stata celebrata una messa in ricordo delle 40 vittime, alla presenza dei familiari, parenti amici e concittadini delle vittime.
Presenti anche i sindaci di Monteforte, Pozzuoli, Taurano, Avellino e altri referenti istituzionali e militari. "Oggi preghiamo per le vittime, ricordiamo quella notte e riflettiamo sulla fragilità della vita e del destino - ricorda commosso il sindaco di Avellino, Gianluca Festa". "Piangiamo i nostri concittadini, preghiamo per i loro familiari perchè possano andare avantie perchè abbiano giustizia ", dice il sindaco Manzoni di Pozzuoli. Anche il parroco di Monteforte Mauriello spiega: preghiamo per le vittime ma chiediamo giustizia per i loro cari. Serve fede ma è giusto che chi ha perso i suoi cari riceva giustizia in terra". La messa è stata concelebrata con il parroco di Pozzuolo. Toccante il volo dei palloncini bianchi in menoria delle vittime. Molti i familiari e parenti che in lacrime, hanno guardato il viadotto ripensando al tragico destino dei propri cari. "Sono un medico di frontiera - spiega Maurizione Domenico Abbenante -. Fui il primo ad arrivare. Non dimenticherò mai tutti quei corpi ammassati in questo piccolo pezzo di terra scoscesa, in quel pullman tra le lamiere. Ricordo le grida di chi mi chiedeva aiuto, il dolore dei sopravvissuti e la loro sofferenza. Immagini indelebili nelle menti di tutti". (Foto Amato Di Sunno)