Aste OK, il maggiore Russo: "Impulso alle indagini dopo l'omicidio Tornatore"

L'ufficiale dei carabinieri ha ribadito l'interesse dei Galdieri per le aste

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Avellino.  

di Paola Iandolo 

“Le indagini sono iniziate dopo l’omicidio Tornatore avvenuto nell’aprile del 2017 e successivamente si sono sviluppate in diverse direzioni fino al 2019 quando sono scattate le misure”. Questa la ricostruzione effettuata dal Maggiore Quintino Russo nell’aula di Corte di Assise di Avellino nel corso del controesame condotto dall’avvocato Roberto Saccomanno.  “Il clan era coinvolto in attività quali estorsione, usura e traffico di stupefacenti, ed inizialmente non era ancora emerso l’interesse dei Galdieri per le aste giudiziarie, ma grazie alle intercettazioni è venuto fuori nel 2018”. L’ex comandante del nucleo operativo dei carabinieri di Avellino Russo ha ripercorso ancora una volta momenti cardine dell’indagine, l’accordo raggiunto tra Galdieri, Aprile e Forte. Successivamente il Maggiore ha confermato gli spostamenti dell’imputato Mario Gisolfi difeso dall’avvocato Rosaria Vietri. Nel corso dell’esame del maggiore sono stati messi in evidenza gli spostamenti di Gisolfi registrati con il gps.

Controesame di Woodcock

L'udienza si è conclusa con il controesame di Henry John Woodcock, il quale, ancora una volta, si è concentrato sull'accordo che è stato fatto tra Livia Forte e i Galdieri. Il controesame del Maggiore Russo ha portato ulteriori dettagli alla luce riguardo alla natura e ai termini di tale accordo. Woodcock ha cercato di analizzare approfonditamente la portata e le implicazioni dell'accordo tra Forte e i Galdieri, evidenziando l'importanza di questa transazione nell'ambito delle accuse mosse contro i principali imputati del processo, nella fattispecie, quelle concernenti il reato associativo. Durante l'udienza, il Pubblico Ministero ha introdotto il contenuto di alcune conversazioni, in particolare quelle di Armando Aprile. Quest'ultimo è stato citato per aver affermato: "Dobbiamo usare la paura!". Questa frase ha sollevato ulteriori interrogativi sulle intenzioni dei principali imputati e sulla loro presunta associazione nel perseguire scopi illegali. Il carabiniere ha affermato che "non esistono intercettazioni dove si registrano minacce da parte dei Galdieri nei confronti di Livia Forte". La prossima udienza, adesso, è attesa per il 21 luglio 2023; quando saranno escussi due rappresentanti dell'Arma e due della Guardia di Finanza.