di Paola Iandolo
L’avvocato Vincenzo Banfi, difensore di due automobilisti, travolti dal pullman pieno di pellegrini che finì giù dal viadotto dell’Acqualonga, ha chiesto la condanna di tutti gli imputati. Ha invocato la condanna associandosi alla richiesta avanzata la scorsa settimana dal procuratore generale Stefania Buda. Richiesta di condanna “estendendo il profilo di responsabilità civili anche nei confronti di Autostrade spa e di tutti gli altri imputati che hanno contribuito, con colpa o dolo, alla causazione del disastro”. Il responsabile civile ha chiesto l'assoluzione per tutti, accusando solo Gennaro Lametta e Antonietta Ceriola (condannati in primo grado).
Le richieste del pg Buda
Il procuratore generale della Corte di Assise di Napoli ha chiesto che tutti gli imputati venissero condannati. Il pg del tribunale partenopeo ha chiesto 10 anni di reclusione per Giovanni Castellucci, Riccardo Mollo, Massimo Fornaci, Marco Perna, Michele Maietta e Antonio Sorrentino. Per Nicola Spadavecchia, Gianluca De Franceschi, invece il pg, ha chiesto la conferma della condanna di primo grado, che li ha visti condannati a 6 anni di reclusione. Mentre per Paolo Berti e Gianni Marrone ha chiesto la conferma ai 5anni e 6 mesi di reclusione, per Michele Renzi e Bruno Gerardi condannati a 5 anni di reclusione.
Le assoluzioni, sono state un’ingiustizia
Davanti al collegio della Seconda Sezione Penale di Appello di Napoli, il sostituto procuratore generale ha sostenuto ritenendo comprensibili le reazioni alla sentenza da parte dei dirigenti Aspi condannati in primo grado. Perché si era consumata una vera e propria “ingiustizia”, con i vertici della società esclusi dalle responsabilità.
La sentenza di primo grado
In primo grado furono condannati Gennaro Lametta a 12 anni di reclusione, la funzionaria della Motorizzazione civile di Napoli, Antonietta Ceriola ad 8 anni di reclusione. Mentre fu assolto l’amministratore delegato della concessionaria, Giovanni Castellucci, oltre al dirigente generale di Autostrade, Riccardo Mollo, e i dipendenti Michele Maietta, Massimo Fornaci, Marco Perna e Antonio Sorrentino. La prossima udienza è fissata per il 15 giugno presso il tribunale di Napoli.