Mercogliano, morì nel deposito di Pescatore: archiviata l’inchiesta

Gli accertamenti effettuati non hanno ravvisato profili di responsabilità

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Mercogliano.  

di Paola Iandolo 

Per la morte del 35enne di Tufino, non sono emersi profili di responsabilità. Il gip del tribunale di Avellino ha archiviato l’inchiesta aperta subito dopo il decesso del 35enne, operaio della Pescatori servizi di Mercogliano. Nel registro degli indagati nel gennaio del 2020, quando perse la vita il giovane dipendente, venne iscritto l'amministratore delegato, difeso dall’avvocato Teodoro Reppucci.

Dall’autopsia: emerse che il 35enne non morì sul colpo. Rimase senza aria per un minuto e mezzo, schiacciato dal peso della macchina. Questa la dinamica dell’incidente sul lavoro che vide coinvolto il 35enne deceduto nel deposito giudiziario di Mercogliano. La morte del giovane di Tufino sopraggiunse per asfissia indotta da schiacciamento. Queste le conclusioni a cui giunse il medico legale Lamberto Pianese, al termine dell’esame autoptico sul corpo del 35enne.

La dinamica: l'operaio stava caricando un veicolo sul carro attrezzi, quando qualcosa, andò storto e l’operaio di 35 anni venne travolto e ucciso dal pesante mezzo. Il corpo senza vita del ragazzo venne trovato dai suoi colleghi che immediatamente allertarono i soccorsi.  Inutili i tentativi dei sanitari del 118 di rianimarlo. Non c’era più nulla da fare. Sul posto dell’incidente subito giunsero i Carabinieri del Comando provinciale di Avellino per i rilievi del caso. Il mezzo che ha travolto il 35enne venne sottoposto a sequestro.  L'operaio era sposato e aveva una bimba di soli sette mesi.