Omicidio Gioia, Antoniozzi (FdI): "Rivedere le norme sull'infermità"

Il feroce delitto di Corso Vittorio Emanuele ad Avellino, oggetto di discussione in Parlamento

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Avellino.  

Omicidio Gioia, finisce al centro di un dibattito per la modifica degli articoli del codice penale che disciplinano la seminfermità e l’infermità mentale. «Aldo Gioia, ucciso il 23 aprile del 2021dalla figlia Elena e da Giovanni Limata, merita giustizia e siamo certi che il tribunale di Avellino gliela concederà». Lo afferma Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dopo l’esposizione delle conclusioni a cui è giunto il dottore nominato dai giudici della Corte di Assise del tribunale di Avellino.

Conclusioni di Sciaudone

Perizia che ha stabilito che i due erano pienamente capaci di intendere e volere al momento del delitto. «La perizia psichiatrica svolta da un luminare come il professore Giuseppe Sciaudone – aggiunge Antoniozzi - ha escluso patologie psicotiche per Giovanni Limata ed Elena Gioia. Com'è giusto che sia essa sarà oggetto di discussione nella prossima udienza con i periti di parte, ma siamo sicuri delle valutazioni fatte da Sciaudone. Particolare il riferimento del luminare sull'assenza di disturbi psicotici nel signor Limata».

La necessità delle modifiche legislative

«Anche questo processo - conclude Antoniozzi - ci insegna come sia indispensabile modificare gli articoli del codice penale che regolano l'infermità e la seminfermità mentale. Da quello che emerge nel dibattito processuale c'è stato un piano architettato dalla figlia di Aldo e dal suo fidanzato per uccidere crudelmente una persona che meritava di vivere la sua vita».