«Conosco Nicola Galdieri sin da quando era bambino, conosco la sua famiglia, e nel corso degli anni non mi ha mai chiesto nulla. Nessun favore: non c'è nessuna verità nelle parole di Livia Forte, ne sono convinto».
Queste le parole del sindaco di Monteforte Irpino, Costantino Giordano, che questa mattina è comparso davanti ai giudici del tribunale di Avellino, per l’udienza del processo Clan Partenio, Aste ok. Il primo cittadino è finito nell’inchiesta della Dda, dopo le dichiarazioni di lady aste, in particolare per la vendita all’incanto del ristorante Pagliarone. Il sindaco, che faceva parte della società Monteforte srl acquisì insieme al suo socio parte del ristorante. Secondo l’accusa vi è stato il pagamento di una somma di denaro per scongiurare la sua partecipazione all'asta.
Livia Forte riferì dal carcere di Latina: «Venne da me, nel mio ristorante, accompagnato dal boss Nicola Galdieri, che ad Avellino “comanda”, per chiedermi di non partecipare all’asta per il fallimento del ristorante “o’ Pagliarone” di Monteforte, attività alla quale lui era fortemente interessato (il sindaco Giordano effettivamente poi ne ha assunto la proprietà). Galdieri mi disse che “... o Pagliarone se l’add piglià o compare mio”, riferendosi a Giordano. Su questo passaggio il sindaco ha chiarito: La società era interessata ad acquisire il locale del Pagliarone finito all asta nel 2017, perché con la famiglia Di Somma (ex proprietari) avevamo rapporti familiari. E proprio uno dei figli di mi chiese espressamente una mano per aiutarli a gestire il ristorante: nel 2015 e nel 2016 sono stati fatti tanti lavori all’interno, ho contribuito economicamente a mandare avanti l’attività ristorativa. Ma non ho mai accompagnato Nicola al ristorante da Livia. Sono convinto che dica bugie».