Terrore nella Rems in Irpinia a San Nicola Baronia. Lite violenta tra due ospiti, gli operatori sanitari intervengono per calmare gli animi e in tre finiscono in ospedale.
Attimi di concitazione e tragedia sfiorata solo per un soffio. Il bilancio infatti poteva essere ancora più pesante.
Uno dei due litiganti, in preda ad un raptus si è scagliato contro un infermiere, procurandogli una ferita da morso alla pancia. Durante la colluttazione una infermiera è stata scaraventata a terra, battendo la testa sul pavimento e un Oss invece raggiunto da un pugno al volto. Al pronto soccorso del Frangipane anche l'aggressore.
Fortunatamente nessuno ha riportato conseguenze gravi, ma il bilancio poteva essere davvero drammatico.
Episodi che sono all'ordine del giorno nella Rems. E nel corso degli anni sono avvenuti anche fatti purtroppo gravissimi.
La residenza per la esecuzione delle misure di sicurezza è stata istituita a seguito della chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari avvenuta nel 2014 ed ospita circa una ventina pazienti psichiatrici autori di reato.
Presso la struttura vengono eseguiti programmi terapeutici riabilitativi individuali a seguito dei quali il paziente, cessata la pericolosità sociale, rientra in carico ai territori di provenienza.
I precedenti: agosto 2022
Il 23 agosto scorso un duro attacco sia verbale che fisico piuttosto violento, pugni in testa e ad un occhio ai danni di un altro infermiere giovanissimo, tuttora in malattia. Operatori sanitari per niente tutelati. Da allora non si è mosso nulla e la sicurezza per chi opera all'interno è purtroppo a rischio ogni giorno.
Gennaio 2018
Con l'accusa di lesioni e minaccia aggravata un 38enne di Napoli, fu arrestato dai carabinieri della compagnia Ariano Irpino.
L'uomo, sottoposto alla misura di sicurezza con ricovero presso la Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di San Nicola Baronia, per futili motivi, aggredì violentemente a calci e pugni due internati presso la stessa struttura.
Immediatamente soccorsi, entrambi furono trasportati al pronto soccorso dell’ospedale di Ariano Irpino e giudicati guaribili in 20 giorni per le lesioni subite.
Negli anni precedenti, sempre in questa struttura si registrò la fuga di un paziente, che nel frattempo aveva intimorito alcuni abitanti e tentato di portare via un'auto. Anche in quell'occasione risultò determinante l'intervento dei carabinieri.
L'episodio è stato stigmatizzato dal direttore generale dell'Asl di Avellino Mario Nicola Vittorio Ferrante che ha voluto esprimere la propria vicinanza agli operatori sanitari coinvolti:
“Sono profondamente costernato per quanto accaduto - afferma Ferrante - si tratta di un episodio gravissimo che coinvolge i nostri operatori chiamati a svolgere quotidianamente un lavoro molto delicato, in considerazione del tipo di struttura che ospita pazienti psichiatrici autori di reato. Voglio esprimere la mia vicinanza ai tre operatori aggrediti: quello che è accaduto non dovrà ripetersi, il personale ha diritto di lavorare serenamente senza timore di subire atti di violenza”.
il NurSind di Avellino condanna con fermezza l'aggressione subita da due infermieri e un oss presso il centro Rems di San Nicola Baronia ed esprime la massima solidarietà ai colleghi vittima di questa brutale e criminale aggressione. La nota di Romina Iannuzzi.
"Lo denunciamo da anni, le aggressioni al personale sanitario sui luoghi di lavoro stanno aumentando su tutto il territorio nazionale, in particolare nella nostra regione. Servono piani di prevenzione degli atti di violenza che in molti casi nelle aziende sanitarie regionali non ci sono, cosa più desolante e che molte di esse non hanno neppure organizzato corsi di formazione per prevenire gli atti di violenza, un dato per noi intollerabile. Chiediamo da anni che le stesse aziende si costituiscono parte civile nei processi contro i protagonisti di questi vili e criminali gesti. L'unico modo per limitare le aggressioni è migliorare i servizi, adottare misure di prevenzione e di tolleranza zero verso chi si macchia di questi reati."
"Basta!" Così il segretario generale della Cisl funzione pubblica della Campania e commissario della federazione Irpinia-Sannio Lorenzo Medici commenta l'ennesimo episodio di violenza.
"Non se ne può più - sottolinea Medici - di questo stillicidio continuo. Ormai la sicurezza del personale è la vera, grande emergenza a cui è di fronte la sanità in Campania. Ma le istituzioni competenti tacciono. Non si fa niente per tutelare gli addetti, eppure non passa giorno che in qualche presidio della regione non si registrino aggressioni ai loro danni.
Come Cisl chiediamo subito un vertice con il management della Asl di Avellino per affrontare la questione ed individuare, di intesa con le forze dell'ordine presenti sul territorio, le misure da adottare per porre fine una volta per tutte a questa escalation. Gli infermieri, i medici e tutto il personale hanno bisogno di lavorare in un clima diverso e devono essere difesi, perché ogni giorno sono in prima linea per aiutare i pazienti, gli ammalati ed i cittadini che chiedono salute. Ulteriori ritardi nelle risposte da mettere in campo - conclude Medici - sono inaccettabili!"