Erano quasi in mille stamattina a sfilare lungo le strade del centro di Avellino per ricordare Roberto Bembo, il 20enne di Mercogliano ucciso a Capodanno.
C'erano tutte le scuole superiori della città, con striscioni e fumogeni. E tutti hanno voluto dedicare un pensiero a Roberto. Giorgia, dell'Itis Dorso, non lo conosceva ma ha avuto modo di sapere da tanti amici che ragazzo era. “Non si può morire così, è inaccettabile. Io spesso ho paura di uscire la sera, non si può andare avanti così".
Pasquale, di Mercogliano, lo conosceva sin da piccolo e spesso andava a prendere il caffè nel bar dove lavorava Roberto. “Avellino sta diventando un far west, i ragazzi vanno in discoteca solo per fare risse, stiamo perdendo il senso di amore e solidarietà. Chi ha fatto questo si deve fare gli anni che merita”.
Anche Alessandro dell'Amatucci e Mario dell'Imbriani hanno portato la loro vicinanza alla famiglia e hanno sfilato accompagnati da tanta commozione.
Gli studenti hanno fatto tappa davanti all’istituto Amatucci, la scuola frequentata da Roberto, dopodiché hanno percorso il Corso Vittorio Emanuele fino a raggiungere piazza Libertà dove si sono raccolti in un momento di preghiera e un lungo applauso.
La morte di Roberto ha colpito un’intera comunità. Sabato pomeriggio si erano celebrati i funerali nella chiesa dell'Annunziata a Mercogliano alla presenza di migliaia di persone.
Presente alla marcia anche don Vitaliano Della Sala. "Facciamo in modo che questa morte non sia vana e, per quanto possibile, abbia un senso. Il senso è proprio la grande partecipazione di questi ragazzi. É un investimento sul nostro futuro".
"Io, a Mercogliano, mi impegnerò a realizzare un centro di ascolto per i ragazzi. Spero e sono certo nella collaborazione delle istituzioni. Io avevo immaginato anche tornei di calcio e borse di studio per il futuro dei nostri giovani. Ne abbiamo parlato anche con gli amministratori”.