Il clan Sangermano, imparentato con i Cava di Quindici, aveva il predominio sull’area nolana e grazie ad alcuni “suoi uomini” aveva allungato i tentacoli sul territorio irpino. In particolare su quello di Monteforte Irpino. Il gruppo criminale, sgominato dalla Dia, aveva puntato due ristoranti per imporre i loro prodotti. I Sangermano erano soci occulti del caseificio San Giacomo, srl di Nola con sede operativa a Saviano, ed è per questo - come si evince dalle intercettazioni telefoniche - che imponevano la mozzarella alle due attività ristorative della parte alta di Monteforte Irpino.
Gli intermediari del clan
Lo facevano grazie alla collaborazione di persone del posto. Due frequentatori assidui dei ristoranti che si trovano uno accanto all’altro, lungo via Nazionale. Durante uno deiloro "incontri", gli uomini del clan portarono 30 chili di mozzarella, imponendo un “acquisto di prova”, prodotto che arrivava dal caseificio San Giacomo ma di pessima qualità e venne gettato dai gestori subito dopo la consegna.
I fatti risalgono al giugno 2017
Ai carabinieri, il titolare Andrea Canonico (trovato morto nel suo ristorante a gennaio scorso) dichiarò: “Avevo ordinato 30 chili di mozzarella e fui costretto a disfarmene visto che faceva proprio schifo. A quel punto avendo sospettato che Salvatore Sangermano era un delinquente e appartenesse a qualche clan, ho deciso di interrompere nell’immediatezza i rapporti pagandogli il dovuto e questo anche per non averci più a che fare”.
Le pressioni del clan nel ristorante del sindaco Giordano
Ma all’epoca anche il sindaco di Monteforte Costantino Giordano, insieme a suo genero, soci dell’altro ristorante, subiscono le pressioni dei Sangermano. Ai carabinieri nel 2017, Angelo Nazzaro, genero di Giordano, dichiara: “Non mi sentii di portare quelle mozzarelle al locale di mio suocero perché sapevo che dietro la fornitura di mozzarelle vi erano soggetti appartenenti alla criminalità organizzata”. L’attività investigativa si è svolta tra il 2016 e il 2019 e ha portato a 25 arresti. Tra oggi e domani si dovranno tenere gli interrogatori.