Avellino: si impiccò in cella, riconosciuta l’Asl come responsabile civile

Per il suicidio del 44enne di Montoro sotto accusa il medico del carcere di Bellizzi Irpino

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Montoro.  

Suicidio nel carcere di Bellizzi Irpino: nel processo interverrà l’Asl come responsabile civile. A stabilirlo il tribunale di Avellino, in composizione monocratica, presieduto dal giudice Gilda Zarrella che ha autorizzato la citazione del responsabile civile. La richiesta di chiamare in causa l’Asl, quale responsabile civile, era stata avanzata dall’avvocato Rosaria Vietri, difensore dei familiari del 44enne di Montoro deceduto in cella. Richiesta che affonda le sue ragioni nella circostanza che l’imputato è dipendente della struttura sanitaria di via Degli Imbimbo. Il medico generico della casa circondariale di Bellizzi Irpino è accusato di omicidio colposo per non aver valutato in modo corretto il caso del 44enne, affetto da patologie psichiatriche, sottoposto a terapia farmacologica. Gli altri familiari del detenuto suicidatosi in carcere, si sono costituiti parte civile e sono rappresentati dall’avvocato Matteo Raffaele Fimiani. Il processo inizierà il 20 dicembre quando verranno ascoltati i primi testi citati dalla procura di Avellino.

I fatti

Il 44enne - detenuto per maltrattamenti in famiglia - si era impiccato nella sua cella il 18 luglio 2017. Un compagno di cella gli aveva già salvato la vita da due precedenti tentativi di suicidio in cella. Un anno dopo il tragico evento, l’avvocato della famiglia e la sua compagna Marianna Landi organizzarono una conferenza stampa per accendere i riflettori sulla morte del 44enne, chiedere ulteriori indagini ed individuare eventuali responsabilità.