Processo Aste Ok al Clan Partenio, la prof De Vito estranea ai fatti

Stralciata la posizione della docente, oggi l'udienza nell'aula bunker di Poggioreale

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Avellino.  

Continua il processo “Aste Ok” che vede imputati i cosiddetti affiliati del Nuovo Clan Partenio, accusati, a vario titolo, di associazione di stampo camorristico, tentata estorsione, usura e turbata libertà degli incanti.

Oggi, nell'aula bunker del carcere di Poggioreale, il collegio A della sezione Penale del Tribunale di Avellino, presieduto dal dottor Melone, ha accolto in via preliminare, unicamente per la posizione di Annarita De Vito, una questione di nullità, sollevata dalla difesa, di tutti gli atti compiuti, a far data dalla richiesta di fissazione dell'udienza preliminare, stralciando la posizione della De Vito e restituendo gli atti al Pubblico Ministero.

Si chiude dunque così una equivoca e spiacevole vicenda che ha interessato la signora, apprezzata docente con oltre 30 anni di professione e personalmente impegnata nel sociale,

Fin dall'inizio la difesa di Annarita De Vito, rappresentata dagli avvocati Enrico Matarazzo e Antonio Ruggiero, imputata in concorso con altri 21 imputati (tra i quali Damiano genovese, Livia Forte, Armando Aprile, Manlio Di Benedetto) aveva fornito agli inquirenti rilevanti elementi comprovanti la totale estraneità della propria assistita rispetto alla partecipazione all'associazione mafiosa e comunque ad ogni ipotesi accusatoria al vaglio. La completa indifferenza della signora De Vito sia rispetto ai fatti di imputazione sia ai protagonisti della vicenda emergeva dalle stesse intercettazioni acuisite al fascicolo del Pubblico Ministero, nonché dalla documentazione depositata agli atti dalla difesa.

Intanto va avanti il processo relativo alle aste giudiziarie. Nella scorsa udienza Livia Forte ha deciso di rispondere alle domande del magistrato e lo ha fatto per prendere le distanze da Galdieri. In pratica, Livia Forte, ha affermato in aula che, per quanto concerne il filone delle aste giudiziarie, ha dovuto sottostare alle richieste di Galdieri.

Stando a quanto emerso dalle ricostruzioni dell’antimafia, infatti, il sodalizio criminale tra Livia Forte e il fratello del boss del Nuovo Clan Partenio, Nicola Galdieri, avrebbe dovuto portare  il 20pr cento dei ricavi, che diventava 30 nel caso in cui fossero stati loro a trovare i clienti. Livia Forte, stando a quanto ha dichiarato, era costretta a sottostare alle richieste dello stesso Galdieri.