Era attesa questa mattina la sentenza per tutti gli imputati per il processo messo in piedi dopo la demolizione della Villa Abate di Avella. Dopo la richiesta del pm Del Mauro di tre anni di reclusione per l’ex sindaco Biancardi e un anno e mezzo per tutti gli altri, si attendeva l’udienza di oggi per la discussione degli avvocati difensori e la sentenza di primo grado.
I difensori di Domenico Biancardi - Gianfranco Iacobelli e Generoso Pagliarulo - hanno chiesto invece la sospensione legittima del processo e, di conseguenza, il trasferimento di tutti gli atti dinanzi ad altra autorità giudicante.
Secondo il loro parere, infatti, “non c’è la tranquillità ambientale necessaria a giudicare l’operato dell’ex sindaco”. Gli atti, così, verranno trasmessi direttamente alla Corte Suprema di Cassazione. Gli altri avvocati difensori si sono associati a tale richiesta, evitando lo stralcio per le posizioni dei loro assistiti.
Secondo la Procura avellinese, gli imputati si sarebbero macchiati di abuso d'ufficio quando, a seguito della nota vicenda dell'abbattimento della Villa Abate, nel 2014 tentarono di acquisire al patrimonio comunale l’edificio per impedirne l'abbattimento.
Gli unici a rimanere fuori dalla vicenda giudiziaria sono gli allora consiglieri comunali Giuseppe Canonico e Vincenza Luciano che a quel consiglio decisero di non prendere parte.