"Non ho sentito gli spari, non mi sono reso conto di ciò che fosse accaduto". Sono le parole di Stefano Grasso, protagonista del processo di stamattina al Tribunale di Avellino, in composizione collegiale e presieduto dal giudice Giulio Argenio. L'uomo - 34 anni - deve rispondere del reato di concorso anomalo per il tentato omicidio di Carmine Peluso, detto 'O Topone. L’imputato è difeso dagli avvocati Carmine Danna e Gerardo Santamaria.
I fatti risalgono al 19 luglio del 2015, quando Aristide Malinconico - condannato in primo grado a nove anni di reclusione a seguito di rito abbreviato per duplice tentato omicidio - sparò un colpo d’arma da fuoco contro Carmine Peluso - detto, appunto, O' Topone – noto venditore ambulante di palloncini della zona. Presente all’agguato anche Grasso che – secondo i testimoni oculari escussi in aula durante le scorse udienze – avrebbe infierito sul corpo a terra sanguinante di Peluso con pugni e calci, continuando a insultarlo nonostante lui stesse chiedendo aiuto.
Stando alle testimonianze dei familiari della vittima rese in aula durante le scorse udienze e costituiti parte civile con gli avvocati Gaetano Aufiero e Stefano Vozella, quel giorno Giovanni Campitelli, insieme al cognato Carmine Peluso, si era recato da Stefano Grasso e Aristide Malinconico per chiarire una vicenda che già da qualche giorno era stata motivo di scontri tra gli uomini: i due sostenevano infatti che Giovanni Campitelli sarebbe stato l’artefice di un furto che si sarebbe compiuto ai danni di un familiare del Grasso, suo vicino di casa. Grasso e Malinconico, secondo i testimoni, avrebbero addirittura aggredito Campitelli sul posto di lavoro, colpendolo con una testata e minacciandolo più volte.
Proprio quel giorno, Peluso colpisce con un ceffone Grasso, che si scaglia contro di lui nel tentativo di accoltellarlo. A quel punto Malinconico interviene fa fuoco alle spalle di Peluso con una pistola.
Successivamente, nel tentativo di allontanarsi, punta inizialmente la pistola contro Rita Campitelli - intenta a soccorrere il cognato - e poi spara verso Giovanni Campitelli, all’altezza del volto. L’uomo, fortunatamente, riesce a schivare i colpi riparandosi in un terrapieno.
A seguito dell’agguato Carmine Peluso, che viene raggiunto dal proiettile proprio in corrispondenza della colonna vertebrale, è costretto a vivere su una sedia a rotelle.
In aula questa mattina Grasso ha cercato di chiarire la propria posizione, affermando di non essersi reso conto, nella foga del momento, che Peluso si fosse accasciato dopo essere stato colpito alle spalle da Malinconico.
Durante l'udienza è stato acquisito il verbale di sommarie informazioni testimoniali di Giovanni Campitelli, tuttora irreperibile all'estero nonostante le ricerche effettuate attraverso il consolato italiano.
La prossima udienza è stata fissata al 18 ottobre, data in cui, oltre all'escussione degli ultimo testi di difesa, ci sarà la discussione.
Avellino. Tentato omicidio a Valle, l'imputato: "Non mi resi conto degli spari"
Carmine Peluso fu ferito alle spalle con un colpo di pistola: ora vive su una sedia a rotelle
Già condannato a 9 anni l'autore materiale del ferimento, da chiarire la posizione del complice che in aula ha cercato di difendersi
Avellino.