Avellino, maltrattamenti e violenze sessuali in famiglia: scarcerato l'aguzzino

L'istanza del difensore del 40enne di Avellino accolta dal tribunale del riesame di Napoli

avellino maltrattamenti e violenze sessuali in famiglia scarcerato l aguzzino
Avellino.  

Maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, lesioni personali, rapina, porto di armi fuori dalla propria abitazione, queste sono le numerose accuse nei confronti di K.M., quarantenne originario di Avellino, da anni trasferitosi con la moglie e i due figli a Terzigno, dove svolgeva la professione di sarto, mentre la moglie gestiva una piccola merceria in paese.

I fatti risalgono prevalentemente al mese di ottobre 2021 allorquando, a seguito dell’ennesima denuncia della moglie, i carabinieri della locale stazione, agli ordini del maresciallo Auricchio, traevano in arresto il quarantenne.

In particolare il sarto, a seguito dell’ennesima lite con la moglie, si recava nel pomeriggio dinanzi al negozio della donna e la minacciava di morte, mostrandole un' ascia che l'uomo aveva sul pianale dello scooter a bordo del quale si trovava. Uno dei figli della donna, spaventato dalla visione dell'arma e dalle parole del padre, lo filmava con il proprio cellulare, scattando anche delle fotografie.

Di lì a poco l'uomo, già oggetto di numerose precedenti denunce da parte della moglie per lesioni e maltrattamenti, nonché anche per violenza sessuale, veniva tratto in arresto.

A suo carico anche un'accusa di rapina aggravata per essersi impossessato con la forza di una somma di denaro, pari a circa 5.000 euro, che la moglie conservava, incasso della esclusiva attività lavorativa della donna.

Nella giornata di ieri il Tribunale del Riesame di Napoli, 12^ Sezione, in funzione di Giudice di Appello, aderendo alla richiesta difensiva avanzata dall'avvocato Rolando Iorio, difensore di fiducia di K.M., ha accolto l'istanza di arresti domiciliari, da scontare in luogo diverso rispetto alla casa familiare, consentendo al quarantenne di lasciare il carcere di Poggioreale dove era rinchiuso dal mese di novembre 2021.

Il Tribunale Collegiale di Nola, presieduto dalla dottoressa Luzzi,  aveva infatti sempre rigettato qualsiasi richiesta di arresti domiciliari.