Gerardo Limongiello questa mattina è stato ascoltato dai giudici del Tribunale di Avellino. L’uomo, 86 anni, imputato per l’omicidio della moglie Antonietta Ficuciello, 83 anni, ha sostanzialmente confermato le accuse della Procura. Egli, infatti, ha raccontato di averla strozzata con le mani e poi soffocata con cuscino dopo un litigio.
Il tribunale ha, in più, sciolto la riserva su un’omessa notifica eccepita dall’avvocato della difesa Mario Di Salvia, in merito a un accertamento tecnico non ripetibile, dichiarando l’inutilizzabilità dell’autopsia.
Accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, l’uomo, attualmente sottoposto a regime di arresti domiciliari presso una struttura per anziani, il 5 maggio 2021, a seguito dell’ennesimo litigio con la moglie Antonietta - pare perché la donna non volesse acconsentire al trasferimento presso una casa di riposo - scrive un biglietto - “Chiedo perdono a mia moglie Antonietta tanto amata. Perdonami, perdonami. Ci vediamo in paradiso” – e decide di porre fine alla vita della donna, soffocandola con un cuscino. La veglia per poco più di un’ora, seduto al suo capezzale, poi esce, a piedi si reca dai carabinieri di Via Roma e confessa: “Ho ucciso mia moglie”.
Per la prossima udienza, fissata al 25 maggio, è prevista l’escussione di un criminologo.