"Mio figlio 13enne vittima degli abusi di Don Livio: non è più lo stesso"

Avellino, ascoltati in tribunale i primi testi del processo a carico del sacerdote di Prata

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Avellino.  

Seconda udienza questa mattina per il processo a carico di Don Livio Graziano, sacerdote cinquantenne accusato di aver abusato sessualmente di un ragazzino di 13 anni nella comunità “I figli di Emmaus” a Prata di Principato Ultra, una cooperativa sociale per l’assistenza alle persone con problemi di depressione e disturbi dell’alimentazione.

In aula sono stati ascoltati i due ufficiali di polizia giudiziaria, che si sono occupati di acquisire la denuncia, e il papà del minore.

Durante l’udienza, che si è svolta a porte chiuse dinanzi al Tribunale di Avellino in composizione collegiale presieduto dal giudice Lucio Galeota, a latere Gennaro Lezzi ed Elena Di Bartolomeo, sono stati ripercorsi alcuni momenti della macabra vicenda di cui, secondo la Procura, il ragazzino sarebbe stato vittima. A supporto dell’accusa alcuni messaggi compromettenti e cinque immagini esplicite che sarebbero state ritrovate tra i file cancellati del cellulare di Don Livio e che avrebbero allertato gli inquirenti che, a ottobre dello scorso anno, trassero in arresto il parroco a seguito della denuncia sporta dal papà del giovane che, allarmato dagli strani comportamenti del figlio nell’ultimo periodo, venne a conoscenza della vicenda dopo la confessione del ragazzo, il quale, sostiene di essere stato vittima di abusi nella comunità durante il periodo che va da luglio 2019 a ottobre dello stesso anno.

Il padre, visibilmente scosso dalla vicenda, ha raccontato di come a seguito della vicenda il figlio sia profondamente cambiato, nonostante si sforzi di condurre una vita normale, come quella degli altri ragazzi della sua età: “qualcosa in lui è cambiato, non è più lo stesso. Va a scuola e gioca a calcio, ma lo fa perché lo deve fare”.

Durante la prossima udienza, che è stata fissata il 5 maggio, verrà ascoltato proprio il giovane protagonista, supportato da uno psicologo. Prevista per la stessa data anche l’escussione del consulente della Procura, la dottoressa Perrella, che ha redatto la relazione psicologica.