Dal carcere alla libertà, Gennaro: "Senza quella firma non posso lavorare"

La storia di uomo che sta finendo di scontare la sua pena e cerca di ritornare alla vita normale

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Avellino.  

“Vivevo meglio in carcere, lì avevo la possibilità di lavorare, ora sono fuori (agli arresti domiciliari) con numerose proposte lavorative che devo rifiutare a causa della burocrazia”. E' la storia di Gennaro, detenuto prima ad Avellino, poi al carcere di Secondigliano, dove sta scontato la sua pena. Ora da giugno è ristretto ai domiciliari e sta cercando in tutti i modi di reinserirsi nel sociale, cercando un lavoro.

Gennaro all'interno del carcere ha lavorato come chef, ha imparato il mestiere del cuoco, ed oggi è pronto a tutto. Nei primi mesi fuori dal carcere ha lavorato nei campi, come volontario, nell'ambito del programma di reinserimento sociale previsto dalla casa circondariale. Poi, Gennaro ha cercato lavoro per riuscire a vivere e sostenersi. Oggi, c'è anche chi gli ha offerto il lavoro ma l'unico ostacolo resta sempre la burocrazia. C'è bisogno di un'autorizzazione del tribunale di Sorveglianza. Una richiesta avviata nell'estate scorsa ma ad oggi ancora nessuna risposta. Gennaro, nella sua disperazione di voler trovare un lavoro ha detto finanche di voler ritornare in carcere.