Tentato omicidio a Valle: prosegue il processo per l'attentato a Carmine Peluso

L'uomo - dopo l'agguato costretto permanentemente su una sedia a rotelle - fu colpito alle spalle

tentato omicidio a valle prosegue il processo per l attentato a carmine peluso
Avellino.  

Rinviato questa mattina per impedimento della persona offesa che avrebbe dovuto rendere testimonianza il processo a carico di Stefano Grasso, che deve rispondere per il reato di concorso anomalo in tentato omicidio. L’imputato è difeso dagli avvocati Carmine Danna e Gerardo Santamaria.

I fatti risalgono al 19 luglio del 2015, quando Aristide Malinconico - condannato in primo grado a nove anni di reclusione a seguito di rito abbreviato per duplice tentato omicidio - sparò un colpo d’arma da fuoco contro Carmine Peluso - detto O' Topone – noto venditore ambulante di palloncini della zona. Presente all’agguato anche Grasso che – secondo i testimoni oculari escussi in aula durante le scorse udienze – avrebbe infierito sul corpo a terra sanguinante di Peluso con pugni e calci, continuando ad insultarlo nonostante lui stesse chiedendo aiuto.

Stando alle testimonianze dei familiari della vittima rese in aula durante le scorse udienze e costituiti parte civile con gli avvocati Gaetano Aufiero e Stefano Vozella, quel giorno Giovanni Campitelli, insieme al cognato Carmine Peluso, si era recato da Stefano Grasso e Aristide Malinconico per chiarire una vicenda che già da qualche giorno era stata motivo di scontri tra gli uomini: i due sostenevano infatti che Giovanni Campitelli sarebbe stato l’artefice di un furto che si sarebbe compiuto ai danni di un familiare del Grasso, suo vicino di casa. Grasso e Malinconico, secondo i testimoni, avrebbero addirittura aggredito Campitelli sul posto di lavoro, colpendolo con una testata e minacciandolo più volte.

Proprio quel giorno, Peluso colpisce con un ceffone Grasso, che si scaglia contro di lui nel tentativo di accoltellarlo. A quel punto Malinconico interviene fa fuoco alle spalle di Peluso con una pistola.

Successivamente, nel tentativo di allontanarsi, punta inizialmente la pistola contro Rita Campitelli - intenta a soccorrere il cognato - e poi spara verso Giovanni Campitelli, all’altezza del volto. L’uomo, fortunatamente, riesce a schivare i colpi riparandosi in un terrapieno.

A seguito dell’agguato Carmine Peluso, che viene raggiunto dal proiettile proprio in corrispondenza della colonna vertebrale, è costretto permanentemente su una sedia a rotelle.

La prossima udienza, in cui è prevista l’escussione di Giovanni Campitelli - attualmente irreperibile – e di alcuni testi di difesa, è stata fissata al 31 maggio.