Giuditta, ricerche nel bosco. Il parroco: «Preghiamo per lei»

Decide la Procura se aprire il caso. Domani ricerche a monte del fiume con 100 Carabinieri

Monteverde.  

Un esercito di cento uomini del decimo reggimento dei carabinieri del battaglione Campania domani mattina sarà nuovamente in contrada Fontana Foresta Mezzano ad Aquilonia per battere nuovamente il letto del fiume e il bosco alla ricerca di Giuditta Perna.

 

LE NUOVE RICERCHE: Ora le ricerche si muoveranno in direzione a monte del punto di ritrovamento dell'auto della 26enne sparita nel nulla dallo scorso mercoledì. Tre i chilometri ispezionati di fiume e sponde negli scorsi giorni in direzione a valle del ponte dove è stata rinvenuta la vettura. Ora si sale a monte. Fari puntati sul bosco immediatamente a ridosso del bivio tra ponte e raccordi tra strade, dove è stata trovata la punto grigia aperta e con le chiavi nel quadro. Le ricerche sin dalle prime ore hanno ispezionato sponde, greto del fiume e zone circostanti in direzione a valle dal ponte. Ora si inverte la direzione per approfondire ogni tipo di possile direzione che la ragazza potrebbe aver scelto. 

 

LA PROCURA. Ieri è stata sciolta l'unità di crisi locale coordinata dalla compagnia dei carabinieri di Sant'Angelo dei Lombardi. L'intero risultato di ricerche e delle indagini effettuate in questi giorni domani mattina alla Procura della Repubblica di Avellino, che stabilirà se aprire o meno un fascicolo d'indagine. Per gli inquirenti intanto, non sussiste reato, in quanto si tratta della scomparsa di una maggiorenne, e le ricerche dei sommozzatori coadiuvati dagli elicotteri non hanno rinvenuto tracce nel fiume sottostante, escludendo l'ipotesi di suicidio.

 

L'AUTO, IL GIALLO. La sua borsa sul sedile passeggero, con all'interno il portafogli e pochi altri oggetti personali. Nessuna traccia del cellulare, che risulta spento da mercoledì. L'intera comunità di Calitri si è stretta in queste ore intorno al dolore dei familiari.

 

LA VEGLIA. Appresa la notizia dello scioglimento dell'unità di crisi locale, il parroco di Calitri don Pasquale Ricci ha organizzato una veglia di preghiera, che si è tenuta nella serata di domenica. Una chiesa gremita di gente è accorsa all'appello del parroco come testimonianza di solidarietà alla famiglia. "In questo particolare momento dobbiamo restare tutti uniti e pregare per Giuditta" ha detto Don Pasquale. "La famiglia vive un momento di grande sofferenza e hanno bisogno del nostro conforto". Oltre alla perlustrazione del bosco e del fiume, gli inquirenti indagano sull'identikit della ragazza, iscritta alla facoltà di economia e commercio all'Università di perugia. Sono stati ascoltati i familiari, amici e conoscenti, senza però risalire ad elementi sospetti in grado di formulare ipotesi o riscontrare indizi.

 

LA VITA PRIVATA, NESSUNA OMBRA. Nessuna amicizia particolare, nè un fidanzato nella sua vita, che viene descritta dall'esterno come pacata e tranquilla. Tutti la descrivono come estremamente riservata e a tratti introversa. Giuditta e' uscita dalla casa di Ruvo Del Monte, nel potentino, dove abitava con la sua famiglia, per recarsi dal medico curante a Calitri, a pochi chilometri di distanza, per una banale influenza. Ma dal medico la ragazza non è mai arrivata. L'auto ferma nella contrada di Aquilonia, che conduce peraltro ad una strada chiusa apre diverse ipotesi sulla dinamica dell'accaduto. Intanto lungo quella strada Giuditta sarebbe arrivata da sola, e le tracce di inversione dell'auto, lasciano intuire che avesse intenzione di tornare indietro. Sul posto non sono state ritrovate tracce di sangue, e l'esito negativo delle ricerche nel fiume, esclude di fatto l'ipotesi di suicidio o omicidio.

 

L'AUTO è L'UNICA TRACCIA. Al vaglio della scientifica resta soltanto l'auto, mentre gli inquirenti sperano che possa riattivarsi il cellulare per intercettare la cella e quindi la localizzazione. L'ipotesi di allontanamento volontario resiste, ma non è possibile escludere quella di rapimento, tantomeno quelle di omicidio o suicidio.

 

MISTERO FITTO. Le ricerche nel corso fluviale infatti sono state attivate venerdì mattina, ma le precipitazioni a carattere temporalesco che si sono abbattute sulla zona avrebbero potuto ingrossare momentaneamente il fiume e trascinare il corpo fino alle paratie in Puglia. Il ponte da cui avrebbe dovuto lanciarsi intanto, non è particolarmente alto, anche se non sono state rilevate impronte sulle barre di ferro. Il mistero si infittisce e alimenta dubbi e interrogativi. Perchè Giuditta si è recata in quella strada chiusa? Perchè è scesa dalla macchina e ha portato con sè soltanto il cellulare? ... E se avesse avuto appuntamento con qualcuno? e poi ancora... e se avesse visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere? Il paese continua a pregare e spera di riuscire a ritrovarla viva. 

 
Elisa Forte