Un'opera di convincimento non facile la scorsa notte da parte dei carabinieri, con in prima persona il comandante della locale stazione Giovanni Castiello, mostrando grande umanità, per mettere in sicurezza un 47enne di Ariano Irpino, Aldo Bongo sorpreso a vagare in strada in cerca di un riparo presso il quale trascorrere la fredda notte. I militari a seguito di una segnalazione sono intervenuti nella sala d'attesa del pronto soccorso dove l'uomo si era accampato.
Non è stato facile convincerlo a lasciare quel luogo. Accompagnato nella struttura di temporanea accoglienza Vita, che già in passato lo aveva ospitato, l'uomo ha rifiutato ogni tipo di aiuto. A nulla è valso ogni tentativo di mediazione. Non c'è stato verso. Il 47enne ha dichiarato di voler dormire in strada. Ma i carabinieri non si sono arresi e alla fine lo hanno accompagnato in una struttura ricettiva, informando successivamente i servizi sociali.
Una storia quella di Aldo nota a tutti ad Ariano Irpino. Si tratta di un caso umano, una persona umile che fino ad oggi ha rifiutato però di essere aiutato perché vuole vivere così e senza regole.
Il 13 agosto scorso, il comune dovette intervenire per rimuovere una quantità enorme di rifiuti, alimenti in putrefazione, indumenti sudici, suppellettili in pessimo stato e quant'altro all'interno di un alloggio popolare di Piano di Zona situato di fronte al Santuario Madonna di Fatima, presso il quale abitava il giovane, resosi allora irreperibile. Si tratta di un'abitazione di proprietà dell'Acer di Avellino.
A firmare l'ordinanza di ripristino delle condizioni igienico sanitarie dell'immobile, fu il sindaco Enrico Franza in qualità di massima autorità sanitaria locale, presente sul posto personalmente insieme alla polizia municipale con l'ex comandante Gerardo Schiavo, il funzionario dell'area tecnica Vincenzo Cardinale Ciccotti e l'assistente sociale Rosanna Ruccio. Era stato il comando di Polizia Municipale, con propria relazione a segnalare le precarie condizioni igienico sanitarie dell'occupante l'alloggio evidenziando l'opportunità dell'emissione di un appropriato provvedimento sindacale, mediante lo sgombero e allontanamento momentaneo dell'occupante ai fini dell'esecuzione dei necessari interventi operativi finalizzati al ripristino delle normali condizioni igienico-sanitarie abitative. Il responsabile del servizio sociale professionale dell'azienda speciale consortile per la gestione associata delle politiche sociali dell'ambito territoriale A1, con propria nota acquisita al protocollo generale dell'ente aveva confermato, la grave condizione di indigenza in cui versava la persona in questione.
La storia: Ci hanno provato in tutti i modi i servizi sociali, il Vescovo Sergio Melillo e due strutture di temporanea accoglienza, Vita e Casa Tabor Germoglio di Iesse con Guglielmo Guglielmo Ventre e Alessandro Macchione. Dalla prima si è allontanato volontariamente nonostante fosse accudito amorevolmente. Ha avuto un colloquio pochi giorni fa con la responsabile del piano di zona sociale Rosanna Ruccio la quale ha fatto finora l'impossibile, ha messo a disposizione una casa e tutto ciò di cui ha bisogno, sostentamento economico ecc.. La settimana scorsa dopo aver perso un pullman, in quanto è sua abitudine allontanarsi anche per lunghi periodi da Ariano a Napoli o in Puglia, fu anche in questo caso accompagnato per una notte in un albergo, da Enzo Costanza, dopo essere stato sorpreso a dormire in strada, al freddo sotto un portico ad Avellino città. È seguito poi un nuovo interessamento dell'assessore alle politiche sociali Pasqualino Molinario.
Nei mesi scorsi, sempre i carabinieri, insieme alla polizia municipale alla presenza di Anna Schiavo Villani fu accompagnato alla pubblica assistenza Vita, struttura dalla quale poi ha scelto di vaccinarsi. Ariano non ha mai voltato la faccia ad Aldo. Lo stesso sindaco Enrico Franza lo ha incontrato ed è in contatto con i servizi sociali. Ha dormito per giorni in un pronto soccorso, rifiutando un posto caldo messo a disposizione nella pubblica assistenza Vita. Non c'è stato verso. Ci ha provato anche un familiare a convincerlo, come pure Luca Grasso e Paolo Cardinale due persone sensibili. Ci hanno provato senza ottenere grandi risultati, sia Annamaria Castagnuozzo, Caritas di rione Martiri e Maria Spina Pratola, responsabile di Panacea, Nessuno è rimasto in silenzio.
Ora la speranza è che dopo quest'ultima notte rocambolesca si possa finalmente trovare una soluzione, dignitosa e duratura nel tempo per quest'uomo, ma fondamentale dovrà essere la sua collaborazione.