L’auto medica in panne lungo l’autostrada Napoli-Bari con all’interno un organo da trapiantare urgentemente, l’equipe sanitaria in enorme difficoltà, il panico, i minuti che avanzano e poi finalmente un sospiro di sollievo all’arrivo della Polizia.
Un intervento rocambolesco di quelli salvavita, che ha spinto il questore di Avellino Maurizio Terrazzi ad esprimere compiacimento nei confronti dell’ispettore superiore della polizia di Stato Armando Mirra, per la tempestività di azione, l’impegno profuso e la professionalità mostrata quale comandante della sottosezione polizia stradale di Grottaminarda nel dirigere e coordinare un’attività di soccorso pubblico sull’A16, al kilometro 105 direzione Napoli, nel territorio del comune di Vallata, insieme all’assistente capo Roberto Barrasso, che ha consentito di prestare un provvidenziale e prezioso ausilio, a cinque medici rimasti bloccati con il loro mezzo di soccorso, mentre trasportavano un organo da trapiantare all’ospedale Cardarelli di Napoli, contribuendo a salvare una vita umana.
Tutto è partito da una telefonata, all’operatore di giornata l’assistente capo Roberto Barrasso, da parte di un medico chirurgo dell’ospedale Cardarelli di Napoli, il quale faceva richiesta di un carro attrezzi in quanto era rimasto in panne con l’auto medica, pochi metri prima dal casello di Vallata in direzione Napoli.
L’operatorio sanitario informava la polizia che, insieme ad altri quattro suoi colleghi, stava trasportando un organo umano, nella circostanza un fegato, prelevato nella nottata all’ospedale di Bari e diretto presso il reparto di chirurgia dell’ospedale Cardarelli di Napoli.
Consegna che doveva essere effettuata in tempi brevissimi, al fine di non compromettere la vitalità dell’organo e di conseguenza la buona riuscita dell’intervento da effettuare con immediatezza.
Intuita l’importanza vitale e la delicata situazione di emergenza, il poco tempo restante, il caldo afoso della giornata e l’impossibilita che l’organo potesse arrivare integro nel caso dell’intervento di un carro attrezzi, vista la notevole distanza verso Napoli, l’ispettore Mirra a bordo dell’auto di servizio insieme al collega Barrasso si recavano sul luogo dove era stata segnalata l’auto in avaria. E’ ormai una lotta contro il tempo. I poliziotti non perdono un solo istante. Gli organi umani sono in grado di sopravvivere solo poche ore dopo il prelievo. Vi era il serio timore che con il passare del tempo sarebbe potuta subentrare la necrosi dei tessuti e la morte dell’organo stesso.
Pertanto, visto che un ulteriore ritardo avrebbe potuto compromettere il trapianto del fegato, già programmato presso l’ospedale napoletano, due dei cinque medici, preposti alla successiva preparazione dell’organo per il trapianto, venivano fatti salire a bordo dell’auto di servizio con la valigetta frigo contenente il fegato.
La partenza rapida alla volta di Napoli, con arrivo al Cardarelli in tempi record. Organo finalmente a destinazione tra la felicità dei medici che in un primo momento avevano temuto il peggio, dando per compromesso l’arrivo incolume dell’organo, viste le condizioni della tratta autostradale, la presenza di numerosi cantieri, scambi di carreggiata con incolonnamenti ed il traffico quasi fermo presente sulla tangenziale di Napoli.
L’autovettura in panne ed i tre medici rimasti sul posto, tramite il Coa, venivano trasportati dal carro attrezzi di Vallata, direttamente a Napoli. Poi la lieta notizia, organo a destinazione, intervento riuscito e paziente in buone condizioni, il quale attraverso i medici oggi ringrazia l’intera sottosezione di Grottaminarda per la preziosa opera salvavita portata a termine con successo.