Bimbo di nove anni spinto nella peschiera e picchiato da bulli ad Ariano

Il monito del giovane consigliere comunale Toni La Braca: "La famiglia torni ad educare"

bimbo di nove anni spinto nella peschiera e picchiato da bulli ad ariano

Episodi che stanno suscitando profonda indignazione e sui quali si spera che possa essere fatta piena luce al più presto individuando e punendo i responsabili di tali e vergognose azioni..

Ariano Irpino.  

Non vi è solo il grave gesto di omofobia avvenuto in un locale ai danni di un ragazzo gay di Grottaminarda sul quale sta indagando a fondo la Polizia e la rissa tra gruppi rivali stile regolamento di conti lungo il corso finita nella lente d'ingrandimento dei carabinieri e che presto potrebbe portare ad una svolta, ma anche un caso di bullismo verificatosi in villa comunale.

Ad essere preso di mira, e sembrerebbe che non sia la prima volta, essendo già stato picchiato a calci e pugni, un ragazzino di nove anni, spinto di forza nella peschiera, sbeffeggiato e preso a schiaffi tanto da riportare un livido sotto l’occhio da almeno tre minori leggermente più grandi di lui.

Episodi che stanno suscitando profonda indignazione e sui quali si spera che possa essere fatta piena luce al più presto individuando e punendo i responsabili di tali e vergognose azioni. Gli operai dell'ufficio tecnico comunale si sono visti costretti a svuotare l'acqua dalla peschiera essendo stata invasa di pietre, mazze, di ferro e rami evidentemente dagli stessi balordi.

Alla luce di quest'ultimo gravissimo episodio viene sollecitato con forza un tavolo urgente allargato alle varie istituzioni. L'appello è rivolto al prefetto di Avellino Paola Spena. Servono maggiori controlli in villa comunale e non solo da parte delle forze dell'ordine a partire dalla polizia municipale soprattutto nelle ore serali e la messa in funzione e potenziamento delle telecamere.

Il monito del giovane consigliere comunale Toni La Braca: “Stiamo vivendo un momento storico che non ha precedenti, almeno per quanto riguarda l’ultimo secolo, e in tante città come nella nostra amata Ariano, con le riaperture e con il ritorno alla normalità, si stanno verificando avvenimenti spiacevoli e di grande inciviltà. L’adolescenza è un’età delicata e per certi versi difficile.

Da sempre la scuola, le istituzioni e la chiesa hanno lavorato affinché si desse un orientamento ai nostri ragazzi. Nella mia esperienza tra campi estivi e oratori ho avuto modo di conoscere tantissimi giovani che nulla hanno a che fare con gli episodi che sono avvenuti nell’ultimo periodo ad Ariano, e non solo. Non cadiamo nell’errore di demonizzare un’intera generazione che va innanzitutto aiutata prima ancora che giudicata.

È necessario attuare una serie interventi importanti, a partire dalle istituzioni, dalla scuola, dalla chiesa e principalmente dalle famiglie. La famiglia deve tornare ad essere il primo organo educativo, la realtà più vicina a i nostri giovani. Diamo ai nostri ragazzi ciò che manca non ciò che vogliono.”