Un anno e tre mesi per l’ex sindaco di Pago Vallo Lauro, Giuseppe Corcione e per l’ex assessore all’urbanistica Mario Crisci, entrambi condannati per il reato di abuso di atti d’ufficio. L’ex primo cittadino, inoltre è stato assolto dal reato di concussione, aggravato dal metodo mafioso, decade dunque il reato più grave come quello del 416 bis. Mentre è stato condannato Luigi Vitale, considerato esponente di spicco del clan Cava dagli inquirenti, il pm aveva chiesto 9 anni e 4 mesi di reclusione oltre ad una multa di 6mila euro per la presunta estorsione aggravata dal metodo mafioso all’imprenditore Patrizio Donnarumma e per un episodio di abusi in atti d’ufficio.
La sentenza arriva al termine del processo che ha visto imputate 11persone coinvolte nell’inchiesta della procura avellinese per i rapporti tra amministrazione comunale e clan Cava a Pago Vallo Lauro.
Oggi la sentenza per del tribunale di Avellino, in composizione collegiale: presidente Sonia Matarazzo, a latere i giudici Pierpaolo Calabrese e Michela Eligiato.
Assolti invece tutti gli altri imputati che rispondevano della vicenda relativa alle assunzioni pilotate nella coop che si occupava di rifiuti e delle vicende relative alle costruzioni abusive.
Il comune di Pago Vallo Lauro, costituito parte civile (difeso dall’avvocato Angelo Polcaro) ha chiesto e ottenuto il risarcimento del danno nei confronti degli imputati condannati.