Clan Pagnozzi, Pisano viola gli obblighi: prosciolto

Il gup Sicuranza: il fatto non susssiste

San Martino Valle Caudina.  

Il Giudice dell'Udienza Preliminare presso il Tribunale Penale di Avellino dott. Antonio Sicuranza, all'esito della sua camera di consiglio, condividendo la tesi difensiva esposta dall'avvocato Giovanni Adamo, ha pronunciato sentenza di proscioglimento con la formula più ampia "perchè il fatto non sussiste". L'imputato Pisano Davide,  noto pregiudicato di San Martino Valle Caudina, ritenuto dagli inquirenti esponente di rilievo della consorteria camorristica denominata clan Pagnozzi, era stato sottoposto a  procedimento penale  per la violazione delle prescrizioni  derivanti dall'applicazione della misura di prevenzione con obbligo di soggiorno nel comune di residenza. In particolare, l'accusa si fondava su frequentazioni con noti pregiudicati della zona, ritenuti tutti appartenenti al medesimo gruppo camorristico.  Nel corso della trattazione dell'udienza preliminare la difesa ha dimostrato che l'accusa mossa al proprio assistito non aveva alcun presupposto di ordine giuridico, tenuto conto che l'imputato all'epoca dei fatti contestati non era sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di San Martino Valle Caudina, bensì alla misura di sicurezza della libertà vigilata,  per cui nel caso di specie sussisteva un difetto di giurisdizione del giudice dell'udienza preliminare, atteso che ogni decisione  in ordine ad eventuali violazioni delle prescrizioni derivanti dall'applicazione della libertà vigilata spetta al Magistrato di Sorveglianza territorialmente competente. L'avvocato Giovanni Adamo ha fatto osservare che in caso di violazioni delle prescrizioni derivanti dall'applicazione della misura di sicurezza della libertà vigilata, non è prevista nel nostro codice penale una figura autonoma di reato, bensi solo un eventuale aggravamento della stessa. Inoltre, in  sede di discussione ha evidenziato che già vi era stata una richiesta di aggravamento  della libertà vigilata formulata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Penale di Avellino, rigettata integralmente dal Magistrato di Sorveglianza di Avellino all'esito della condivisione delle argomentazioni giuridiche esposte dal medesimo difensore. Ebbene, la difesa del Pisano, rappresentata in ogni processo penale dall'avvocato Giovanni Adamo, nel corso degli ultimi anni è riuscita ad ottenere una lunga serie di provvedimenti favorevoli per il proprio assistito, sgretolando tutte le gravi e pesanti accuse mosse dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Il primo provvedimento positivo ottenuto dalla difesa del  Pisano fu  l' immediata scarcerazione ottenuta in seguito all'annullamento da parte del Tribunale Distrettuale del Riesame di Napoli dell'ordinanza di custodia cautelare per i reati di usura e due episodi di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, in quanto con la sua condotta l'indagato avrebbe cercato di favorire il clan Pagnozzi, operante nella Valle Caudina. Successivamente, per questi fatti il Pisano decise di essere processato con le forme del rito abbreviato e venne assolto irrevocabilmente con sentenza passato in giudicato. Con il proscioglimento di oggi il Pisano chiude positivamente e definitivamente un'altra partita processuale che si trascinava dietro da più di  due anni.