Cassazione: Paolo Pagnozzi è un uomo libero

Il figlio dello storico boss della Valle Caudina non ha più pendenze con la Giustizia

San Martino Valle Caudina.  

Colpo di scena  in Cassazione. Per i giudici di legittimità Paolo Pagnozzi non è un soggetto pericoloso. Infatti, la  sesta sezione penale della Suprema Corte, in totale accoglimento del ricorso redatto dall’avvocato Dario Vannetiello, ha annullato il decreto emesso dalla Corte di Appello di Napoli – VIII sezione – con il quale era stata applicata nei suoi confronti la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.

Come è noto la misura di prevenzione comporta delle consistenti limitazioni nella libertà di movimento adottate nei confronti di chi è probabile possa commettere reati. 

Paolo Pagnozzi è ritenuto da un ventennio dalla direzione distrettuale antimafia uomo di vertice dell’omonima organizzazione camorristica che opera a cavallo delle province di Benevento ed Avellino, con diramazione nella zona di Napoli - Ponticelli nonché con significativa ramificazione nella città di Roma.  Infatti,  come emerso nell’ultima inchiesta denominata camorra capitale, è proprio il fratello  maggiore di Paolo Pagnozzi, Domenico, ad essere ritenuto il capo della associazione che avrebbe innumerevoli interessi nel centro di Roma e nella zona est della capitale.

Con questa favorevole decisione Paolo Pagnozzi ha, di fatto, chiuso i suoi conti con la giustizia, in quanto non ha condanne da scontare ed allo stato ha un unico procedimento penale a carico per il non grave reato di violenza privata. La sua storia giudiziaria è molto particolare in quanto ha parecchi primati:

- è stato colui che ha ottenuto la condanna più bassa mai inflitta per un partecipe ad una associazione camorristica (solo un anno e quattro mesi di reclusione, dopo due annullamenti disposti dalla Corte di cassazione);
- pur pluriprocessato, è stato assolto per ben cinque volte nelle inchieste di camorra che hanno riguardato il clan Pagnozzi, optando coraggiosamente sempre per il rito abbreviato.

Da oggi, per la prima volta  è un uomo completamente libero e senza il peso di processi da affrontare. In tutti i processi ha avuto sempre un unico difensore, l’avvocato Dario Vannetiello del Foro di Napoli.