I carabinieri della compagnia di Sant’Angelo dei Lombardi hanno denunciato tre persone ritenute responsabili dei reati di “trattamento illecito di dati” e “frode informatica”.
L’attività d’indagine condotta dai carabinieri delle stazioni di Sant’Andrea di Conza e Aquilonia prende spunto dalla denuncia sporta dalle due vittime a cui i malfattori, fingendo di essere degli incaricati di istituti di credito, inviavano delle mail invitando ad utilizzare un link per aggiornare credenziali e dati personali, procurandosi fraudolentemente le credenziali delle loro carte di pagamento.
Quindi accedevano abusivamente nella home banking delle vittime effettuando postagiri a proprio favore dell’importo complessivo di alcune migliaia di euro.
Attraverso una serie di accertamenti i carabinieri sono risaliti all’identità dei presunti responsabili (rispettivamente un 60enne ed una 40enne di Napoli nonché un 28enne di origini asiatiche e domiciliato a Padova), già noti alle Forze dell’Ordine per analoghi reati portati a termine grazie alle loro competenze tecniche, dopo essersi appropriati di dati e password delle vittime residenti in svariati comuni dell’Italia.
Molti avranno certamente ricevuto qualche strano sms o mail con richiesta di comunicare i dati per favorire una pseudo “verifica” in atto da parte della banca o dalle Poste.
L’Arma invita a diffidare da queste mail poiché certamente si tratta di tentativi subdoli di rubare letteralmente i dati personali.
Questa tipologia di mail è detta “Phishing”, termine che tradotto dall’inglese in italiano vuol dire letteralmente “pescare”. Ed è quello che i truffatori tentano di fare per accaparrarsi i dati segreti che i correntisti detengono. In Italia i tentativi di raggiro sono stati effettuati verso i clienti di Poste Italiane e dei maggiori gruppi e Istituti Bancari, per cui è importante che tutti gli utenti prestino la dovuta attenzione.
Queste comunicazioni hanno l’aspetto di una vera e propria mail che la banca o Poste Italiane potrebbe inviare a favore di una “verifica” dei dati: l’obiettivo del testo è quello di invogliare l’utente a comunicare i propri dati che, però, non giungono al proprio istituto, ma a criminali che sfruttano le informazioni per prosciugare i risparmi.
Quindi è molto importante prestare le dovute attenzioni: le Banche e le Poste Italiane non effettuano mai la richiesta di dati sensibili tramite mail perché optano per vie di comunicazione dirette e meno soggette a truffe.