“Nessuno contesta che accogliere migranti in fuga da guerra e morte sia un obbligo prima morale e poi anche civile ma destano preoccupazione le modalità di organizzazione e gestione di situazioni tanto delicate e potenzialmente esplosive”. Il capogruppo di minoranza del consiglio comunale di Aquilonia non tarda a commentare l’esito dell’assemblea pubblica cittadina. Un perentorio Donato Cataldo rompe il silenzio e si pronuncia sui social sulla questione “accoglienza” rilevando difetti di comunicazione fra l’esecutivo di governo e la popolazione e il timore di possibili tensioni sociali in paese.
“Nella stragrande maggioranza dei casi infatti la mancata integrazione o peggio l'ostilità verso gli stranieri è solo frutto di un mancato percorso di condivisone e conoscenza da parte delle comunità ospitanti. Non ci sono razzisti tra noi ma semplicemente gente che nel dubbio preferisce diffidare. Il compito di chi gestisce certi processi di integrazione è quello di dare il tempo a tutti di riflettere e di avvicinarsi ad una esperienza di cui non ha alcuna dimestichezza, per fargliela sentire più familiare, più vicina e più condivisibile. Ad Aquilonia tutto questo è mancato ed era chiaro, in quella unica riunione organizzata in fretta e furia, che il malcontento e la preoccupazione erano generali, benché i molti mugugni abbiamo generato pochi interventi di disappunto.
La storia poi che il Prefetto comanda e le comunità locali rispondono signorsì è un'altra semplificazione di un processo che volontariamente o involontariamente era sfuggito di mano e/o che altri avevano avviato e di cui avrebbero raccolto i frutti. Non hanno i migranti più diritto a sentirsi accolti e benvenuti di quanti ne abbiano i nostri concittadini ad ospitarli con serenità e senza né dubbi e né remore su come trascorreranno il loro tempo o passeranno le loro giornate.
Avremmo potuto ragionare, con tempi e modi, di ospitare definitivamente famiglie con bambini, per rimpinguare le nostre classi ed avviare un vero percorso di integrazione. Avremmo potuto avviare progetti strutturati discutendoli con tutti e risolvendo i dubbi di tutti. Invece no. E nella riunione di domenica siamo stati anche preso in giro perchè alla struttura in questione c'erano lavori e sopralluoghi ormai da diversi giorni e gli amministratori non potevano non sapere.
E allora un discorso più serio andava fatto, percorrendo le strade del rigore e del garantismo a tutti i costi, al netto degli speculatori e degli affaristi di turno, che nel sociale sono ancora di più che in altri settori, e che hanno forse trovato qui da noi ingenuità e superficialità nei quali affondare i loro colpi.
E allora Aquilonia, nella migliore delle ipotesi, avrà risolto un problema al misero sistema di accoglienza della nostra provincia e della nostra regione, senza nulla aggiungere all'esperienza collettiva della nostra comunità che invece rischia crisi di rigetto e giustificatissime tensioni.
Speriamo solo che ciò che non era stato preparato si generi autonomamente col buon senso dei nostri concittadini e che ci assista quel pizzico di fortuna che necessita a chi naviga alla deriva, senza bussola né capitano.
Eli.Fo.