'Emodialisi Irpina', assoluzione confermata per Carla Rubino

La decisione della Corte di appello. Il fratello Roberto condannato in primo grado ad 1 anno

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Ariano Irpino.  

Confermata dalla terza sezione della Corte di appello, alla quale si era rivolta la parte civile – l'Asl di Avellino, rappresentata dall'avvocato Olindo Preziosi -, l'assoluzione, perchè il fatto non sussiste, stabilita dal gup del Tribunale di Benevento Gelsomina Palmieri, con rito abbreviato, il 13 giugno del 2016, per Carla Rubino (avvocato Sergio Rando), 64 anni, di Ariano Irpino, chiamata in causa, al pari del fratello Roberto, 70 anni, da un'indagine della guardia di finanza del Tricolle.

Nel mirino il doppio ruolo che il dottore Roberto Rubino avrebbe svolto, secondo gli inquirenti, per anni: primario di emodialisi al Frangipane di Ariano Irpino, “gestore di fatto” della 'Emodialisi Irpina srl'. attraverso la presunta “interposizione fittizia della sorella”, socio all'86%. In questo modo, sosteneva la Procura, avrebbe indotto in errore l'Asl rispetto al percepimento, come dipendente, dell'intera retribuzione e delle indennità di rapporto esclusivo con la pubblica amministrazione. Da qui l'accusa di truffa.

Oltre ad assolvere Carla Rubino, nel 2016 la dottoressa Palmieri aveva prosciolto con la stessa formula anche Carlo, con una decisione impugnata però dinanzi alla Cassazione, che l'aveva annullata, rinviando gli atti nuovamente al vaglio del Tribunale sannita. Nel dicembre 2019 il rito abbreviato e la condanna ad 1 anno, pena sospesa, decisa dal gup Vincenzo Landolfi a carico del professionista, difeso dall'avvocato Benedetto De Maio.