Rapina alla gioielleria Fiore, tre condanne e due assoluzioni

Processo ordinario per l'operazione Ariete

Sperone.  

Arrivano altre tre condanne e due assoluzioni nel processo per l’operazione Ariete. Il tribunale collegiale di Avellino, seconda sezione penale, presieduto dal giudice Luigi Buono ( a latere Argenio e Corona), ha assolto Luigi Di Domenico, per iil quale il pm aveva chiesto 8 anni di reclusione. Assolto per non aver commesso il fatto dai reati di rapina alla gioielleria Fiore e agli uffici postali, di tentato omicidio, detenzione illegale di armi e ricettazione.

Le condanne riguardano Salvatore Caruso e Giuseppe Sorrento accusati di aver incendiato la macchina di un ex amministratore del comune di Avella, per entrambi la pena di un anno. Lo stesso Caruso è stato assolto dai reati di ricettazione e porto abusivo di armi. Michele D’Avanzo è stato condannato ad un anno e sei mesi di reclusione per detenzione illegale di armi e favoreggiamento, oltre al pagamento di una multa di tremila euro, mentre è stato assolto dai reati di detenzione abusiva e omessa denuncia di armi, ricettazione e tentato omicidio.

In tutto i componenti della banda erano 11 e gli altri sei furono giudicati con il rito abbreviato. Il gup emise 4 condanne e dispose due non luogo a procedere. L’ideatore della rapina fu considerato Paolo Nappi, condannato a 7 anni insieme alla moglie Luisa Paone - per lei  3 anni e 4 mesi- per aver effettuato il sopralluogo qualche giorno prima.

Ricordiamo che la rapina avvenne a marzo del 2016: le indagini condotte  dai carabinieri del comando provinciale di Avellino e della compagnia di Baiano riuscirono a smantellare la banda. Le indagini furono avviate dopo il colpo non andato a buon fine alla gioielleria “Fiore” di Sperone, quando tre banditi entrarono in azione armati e a volto scoperto. In quella circostanza, nella fuga dal negozio, fu esploso un colpo d’arma da fuoco che ferì un passante.