Ortensio Zecchino, ex ministro dell'Istruzione, è indagato per la scomparsa di alcuni libri storici molto importanti.
A suo carico le ipotesi di reato di ricettazione e riciclaggio. Sono quelle contestate dal sostituto procuratore Marilia Capitanio in un'inchiesta nei confronti di Zecchino, 76 anni, di Ariano Irpino, ex ministro dell'Università, ex senatore ed europarlamentare, chiamato in causa come presidente del Centro europeo di studi normanni.
Alcuni giorni fa si è trovato di fronte i carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio artistico e culturale di Roma, che per dodici ore hanno perquisito la biblioteca del Centro, portando via 27 libri antichi, alcuni di valore.
Volumi sequestrati perchè presentano “elementi di compatibilità e corrispondenza” con alcuni dei testi scomparsi nel 2015 dalla biblioteca comunale Mancini, nella cittadina del Tricolle. Un provvedimento, quello di sequestro, impugnato dall'avvocato Vincenzo Regardi dinanzi al Riesame di Benevento, per chiederne l'annullamento.
Questa mattina la discussione del ricorso, nelle prossime ore la decisione del Tribunale sannita, che rappresenterà la tappa cautelare di una indagine che potrebbe essere più ampia.
La sparizione dei volumi dalla biblioteca Mancini, costituita negli anni dall'arrivo di tomi provenienti da più conventi chiusi, aveva suscitato all'epoca, ad Ariano Irpino, un notevole clamore e l'inevitabile polemica anche di stampo politico, centrata sui sistemi di controllo e sorveglianza della struttura.
Ora gli sviluppi e la chiamata in causa di Zecchino, che da parte sua respinge ogni sospetto sul suo conto.
"Sono assolutamente estraneo a quanto mi viene addebitato". É il commento di Ortensio Zecchino all'Ansa che aggiunge: “L'inchiesta fa connessioni del tutto infondate tra il patrimonio della biblioteca del Centro Studi Normanno, che ho fondato 30 anni fa, e alcuni titoli che mancherebbero dalla biblioteca comunale di Ariano Irpino. Tra i venti volumi che sono stati sequestrati dai carabinieri perché ritenuti di provenienza illecita, non ci sono titoli di pregio: la maggior parte hanno un prezzo di mercato non superiore ai 60 euro. Tra questi ci sono due volumi di maggior pregio del 1700, acquistati da antiquari che mi hanno rilasciato formale e valida ricevuta. A pubblicare il catalogo on line dei libri oggetto di parziale contestazione è stato proprio il Centro Studi".