L'Aifvs entra nel processo per la morte di Giuseppe Capobianco

L’Associazione italiana familiari e vittime della strada, chiede giustizia

Riceviamo e pubblichiamo

Flumeri.  

L’associazione italiana familiari e vittime della strada, presieduta da Alberto Pallotti, si è costituita parte civile nel processo riguardante il tragico incidente avvenuto in Irpinia, il 2 giugno del 2017 a Flumeri, che causò la morte del giovane Giuseppe Capobianco. 

La famiglia della vittima si è rivolta all’avvocato Italo Palumbo del foro di Benevento. Il procedimento penale coinvolge l’imputato, difeso dall’avvocato Giovanni Pratola del foro di Benevento. Si sono costituiti anche i genitori della vittima, Franco Capobianco e la signora Sonia Schena, rappresentati legalmente dall’avvocato Pasqualino Pavone del foro di Benevento. 

L’incidente si verificò lungo la strada statale 90 bis Variante, in direzione Grottaminarda – Ariano Irpino.  E’ stata richiamata la violazione colposa dell’art.40 co.8 C.d.S. posta probabilmente in essere, stando alle prime ricostruzioni, dall’imputato, il quale, alla guida della sua auto non avrebbe posto la dovuta attenzione alle strisce longitudinali continue presenti sulla carreggiata, in prossimità di una strada interpoderale posta sulla sinistra. Svoltando in direzione di quest’ultima, sarebbe stata travolta la vittima, in sella ad un motociclo kawasaki guidato a velocità presumibilmente consentita. 

“Nel corso dell’udienza preliminare tenutasi nella giornata di lunedì 8 aprile 2019 – afferma l’avvocato Italo Palumbo -, il Gup Gelsomina Palmieri ha emesso il decreto che dispone il giudizio a carico dell'imputato, oltre a disporre l’ammissione dell’Aifvs come parte civile nel processo, comprendendo evidentemente, fin da subito, il fine ultimo dell’associazione, che scende in campo nei processi penali per realizzare il suo scopo sociale, ossia quello di dare giustizia ai superstiti.

Il provvedimento di ammissione, che segue quelli già pronunciati dai Tribunali di Modena, Varese, Pisa e Roma legittima, incoraggia sempre più le vittime a ricorrere ad una organizzazione formata da esse stesse per ottenere giustizia e per garantirsi l’assistenza morale e materiale di esperti di qualità del settore. Con l’augurio che l’ammissione di questo tipo di associazioni a parte civile nei processi non faccia più notizia, perché diventi orientamento costante, al momento, non possiamo fare altro che compiacerci per il risultato ottenuto e soprattutto per la sempre maggiore sensibilità che mostra la magistratura di Benevento su un tema così delicato quale quello di cui si occupa l’Aifvs”.

“Si tratta dell’ennesima dimostrazione che la nostra associazione non interviene solo in processi di ampio peso mediatico, bensì è in grado di prendere parte a qualsiasi battaglia per la giustizia - afferma il presidente dell’associazione, Alberto Pallotti -. Quando un colpevole si mette alla guida e crea danni sulle strade o, persino, arriva ad uccidere, la nostra associazione c’è ed è sempre a difesa delle vittime. Le persone devono capire che la nostra presenza - conclude - comporta un aumento sensibile delle pene e del risarcimento”.