E' durata 8 lunghi anni, e si è conclusa con l'assoluzione in appello, l'odissea di S.C., 77 anni, un allevatore di suini, originario di Marzano di Nola. Già gravato da numerosi precedenti penali, nel novembre del 2011, a seguito di un controllo del Servizio Veterinario Asl di Avellino, si era visto chiudere il proprio allevamento a Pago del Vallo di Lauro.
Numerose, infatti, le irregolarità riscontrate dai medici veterinari che, coadiuvati dai carabinieri, avevano provveduto a far abbattere buona parte degli animali, risultati infetti, presenti nella struttura.
Per una decina di suini, invece, in attesa dei riscontri delle analisi, era statodisposto il sequestro provvisorio.
Gli animali erano pertanto stati affidati temporaneamente al loro padrone, nominato custode. Dopo circa due giorni dal sequestro, il settantenne si era presentato dai carabinieri della locale stazione, dove aveva denunciato il furto degli animali avvenuto di notte.
Svolte le indagini, S.C. era stato denunciato a piede libero per la commissione di una serie di reati, dalla simulazione di reato alla violazione dei doveri inerenti alla custodia di cose sottoposte a sequestro.
Nel maggio del 2013 il tribunale di Avellino aveva condannato l'allevatore alla pena di un anno di reclusione. Ma oggi, dopo una lunga camera di consiglio, la Corte di Appello di Napoli, prima Sezione Penale, in accoglimento della tesi prospettata dall'avvocato Rolando Iorio, lo ha assolto perchè il fatto non sussiste.