Ladri di rame in azione, colpito un altro cimitero

La banda dell'oro rosso, questa volta ha preso di mira Montoro

Si tratta di un fenomeno molto diffuso e un affare redditizio...

Montoro.  

Questa volta è toccato al Cimitero "Le Querce" di Montoro. I ladri di rame sono tornati in azione in Irpinia. Portati via dal luogo sacro una ottantina di vasi portafiori in ottone e rame.

La scoperta è stata fatta all'apertura del camposanto da alcuni visitatori che hanno subito informato il custode. Un atto ignobile che ha addolorato i familiari dei defunti. E non è la prima volta che accade. Sul posto i carabinieri che hanno avviato le relative indagini. 

Non cessano i controlli contro i furti di rame anche lungo le linee ferroviarie. Forze dell'ordine costantemente impegnate a controllare depositi di ferro vecchio e binari morti. 

Si tratta di un fenomeno molto diffuso e un affare redditizio. Il rame viene infatti ricercato da molti centri di rottamazione, spesso senza alcun documento. Può arrivare a costare anche quattro o cinque euro al chilo. 

Secondo l'osservatorio del Ministero dell'Interno sui furti di rame, istituito presso il dipartimento della Pubblica sicurezza, direzione centrale della Polizia criminale, "il fenomeno criminale dei furti di rame colpisce società operanti nel settore dei trasporti, dell'energia e delle telecomunicazioni, e anche aziende elettrotecniche e elettroniche attive nella produzione e nell'utilizzazione di beni prodotti con l’impiego di rame.

Questi furti, oltre a provocare l’interruzione di pubblici servizi essenziali con ripercussioni di natura economica e sociale di particolare rilievo, possono avere conseguenze per quanto riguarda la sicurezza e l'ordine pubblico.

Per monitorare il fenomeno e mantenere alto il livello di attenzione delle istituzioni preposte alla tutela dei beni e della sicurezza del cittadino, è stato creato l’Osservatorio nazionale sui furti di rame.

Istituito presso il dipartimento della Pubblica sicurezza, direzione centrale della Polizia criminale, l'Osservatorio agisce secondo il principio della cosiddetta 'sicurezza partecipata', intesa come insieme delle iniziative con cui tutti i soggetti pubblici e privati, che hanno possibilità d'intervento a fianco delle Forze di polizia, contribuiscono a produrre il 'bene sicurezza."