Operazione Tempesta, domattina la sentenza per tutti gli imputati del clan Cava. La Cassazione leggerà il dispositivo finale che chiuderà definitivamente un'inchiesta giudiziaria partita nel lontano 7 giugno 2008. Un'inchiesta che ha sgominato il clan Cava di Quindici con l'arresto di 47 persone. Le indagini, coordinate dal pm della DDA di Napoli, Maria Antonietta Troncone, e dal pm antimafia Francesco Soviero, portarono alla luce le attività criminali dei Cava come estorsioni, usura, traffico di droga.
Nell'ambito dell'operazione Tempesta fu sequestrato anche il patrimonio che il clan gestiva con prestanomi, per un valore complessivo di 180 milioni di euro. I Cava riciclavano i proventi dell'attività illecita investendo nelle province di Frosinone, Latina e di Parma e Piacenza. In primo grado davanti al tribunale di Avellino, gli esponenti vennero condannati a 7 secoli di carcere. Nel 2013, in Corte di Appello, al boss Biagio Cava furono confermati 30 anni, al fratello Antonio la condanna fu aumentata da 18 a 22 anni e 5 mesi. Stupì particolarmente la condanna di Armando Della Pia e Luigi Ferrero, assolti nel primo grado di giudizio e che in secondo grado hanno avuto rispettivamente 7 e 8 anni. Stessa sorte per Santolo Fabi, Pellegrino Capaccio, Bernardo Cava, Maurizio Festa e Antonio D’Angelo, le cui condanne furono aumentate. Al contrario, Aurelio Pacia, Giuseppe Menna e Sabato Guerriero hanno visto una Corte d’Appello più clemente che ha ridotto loro le pene. Assolto invece, dopo una condanna in primo grado a 4 anni, Salvatore Di Maio. Ora è attesa la sentenza della Cassazione il cui dispositivo sarà letto domattina.
Faro