Si aggrava la posizione di un 31enne di San Martino Valle Caudina e un 37enne di Cervinara, già in carcere e ora indagati per tentato omicidio.
I fatti risalgono alla sera del 13 ottobre 2018 quando, a Cervinara, i carabinieri della locale Stazione erano intervenuti a seguito del ferimento di una persona, centrata al piede da un colpo d’arma da fuoco.
Poco dopo i carabinieri erano venuti a conoscenza di un altro episodio verificatosi con modalità analoghe a San Martino Valle Caudina, dove un 29enne del posto, mentre camminava per le vie del centro, era stato avvicinato da un’auto con a bordo due persone e raggiunto da diversi colpi di pistola, uno dei quali lo aveva ferito a un piede.
Nel corso del sopralluogo la polizia aveva ritrovato 7 bossoli calibro 9 e un’ogiva nella scarpa calzata dalla parte offesa.
A seguito del decreto di fermo eseguito il giorno successivo, uno dei due indagati aveva confermato di essere l’autore del ferimento di entrambe le vittime, precisando di essersi recato a Cervinara perché il complice aveva avuto una discussione con una persona; e che, giunto sul posto insieme all’altro indagato ed una terza persona, era nata una discussione, e che lui, intimorito, aveva sparato. Con specifico riferimento all’episodio di San Martino V.C., aveva ammesso le proprie responsabilità, tentando tuttavia di ridimensionare la propria posizione affermando che voleva solo ferirlo, negando di aver sparato ad altezza d’uomo o comunque con volontà di uccidere.
Il successivo sviluppo investigativo, emerso dalle attività dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Avellino coordinate dalla locale Procura della Repubblica nonché dalla combinata analisi degli esiti degli accertamenti balistici e della visione delle immagini tratte dal sistema di videosorveglianza, ha permesso di individuare concordanti elementi di reità non più per l’originaria ipotesi di lesioni personali ma per il ben più grave titolo di tentato omicidio nei confronti di entrambi gli indagati e per uno di loro anche per detenzione e porto illegale in luogo pubblico di un’arma comune da sparo.
Nello specifico, tutti i dati oggettivi desumibili dalla condotta del 31enne (realizzata con l’essenziale contributo del 37enne che, alla guida della sua autovettura, aveva rallentato ed affiancato la vittima per favorire la condotta dello sparatore, agevolando la mira e la direzione dei colpi esplosi dallo stesso) dimostrerebbero che avrebbe tentato ripetutamente di colpire la vittima, esplodendo ben cinque colpi d’arma da fuoco in direzione della stessa ed altri due mentre si stava dileguando a bordo del veicolo. Per entrambi gli indagati, il provvedimento è stato notificato in carcere dove gli stessi già erano detenuti.