«Negro a me? Da un tifoso passi, da un arbitro è vergognoso»

Caso di razzismo nel calcio minore. Gueye Ass Dia, portiere del Serino, racconta quanto accaduto

Serino.  

«Mi ha detto "vattenne, vattenne, negro"»: ai microfoni del canale 696 TV OttoChannel e di ottopagine.it, ecco il triste racconto di Gueye Ass Dia, calciatore del Serino che sabato, nel match contro il Real Sarno, ha subito un insulto razzista, proferito dal direttore di gara, Francesco Pagliarulo, bisaccese, della sezione di Ariano Irpino. L'espressione è stata rivolta al portiere senegalese del club irpino al termine di un confronto sulla decisione presa dall'arbitro per l'assegnazione di un calcio di rigore. All'uscita dal campo, Dia ha riferito tutto al presidente del Serino, Donato Trotta, che ha raggiunto l'arbitro per dichiarare l'abbandono della sua squadra.

«Sabato abbiamo giocato contro il Real Sarno. - ha affermato Dia - Era una bella partita. Noi vincevamo 2-1. Dopo c'è stato uno scontro con un loro giocatore ed era fallo netto. Il guardalinee ha alzato la bandierina per segnalare il fallo. L'arbitro ha detto che era gol. Io e il difensore siamo andati da lui per capire. Lui ha detto che era gol. Abbiamo chiesto ancora come era possibile. Il guardalinee ha alzato la bandiera e tu dici che è gol. Mi ha ammonito. Io volevo solo sapere e alla fine mi ha espulso. Ha espulso me e il difensore centrale. Anche lì ho chiesto perché non potevamo parlare con lui e subito mi ha fatto così, mi ha detto "vattenne, vattenne, negro". Perciò mi sono arrabbiato e per fortuna i miei compagni mi hanno fermato. L'arbitro ha raggiunto la panchina e ha cacciato tutti i dirigenti. Stavo andando fuori e il presidente (Donato Trotta, ndr) mi ha chiesto cosa fosse successo. Ho spiegato tutto e allora lui è entrato in campo e ha detto a tutta la squadra di andare fuori perché non si fa così». 

Un episodio che offre uno spaccato diverso rispetto agli altri casi. Per il Serino, oltre al danno la beffa per la gara sospesa. Nelle prossime ore, sarà decretato il 3-0 a tavolino con 3 punti di penalizzazione e le squalifiche ai tesserati. Dià pensa all'addio, a salutare l'Italia. Il presidente Trotta attende una risposta forte da parte della Federazione: «C'era qualcosa che non andava. Si sentiva che stava preparando qualcosa negli spogliatoi, anche nel riconoscimento. Si sentiva già come parlava, come si comportava. Si sentiva che stava preparando una figura di m... Purtroppo è andata così. Così è dura. Ogni partita è così. E' durissimo ogni partita. Fanno sempre queste cose. La parola, quello che mi ha detto, da parte dei tifosi, ci può stare, purtroppo è così. Ma da parte dell'arbitro è una vergogna».

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