Borsa sospetta: scatta l'allarme. Finto pacco bomba a Lauro

Nessun ordigno nello zaino trovato dinanzi il cancello di una impresa

Dentro solo vestiti. Ma l'imprenditore era stato oggetto di intimidazioni

Lauro.  

 

di Siep

Uno zainetto piazzato davanti all’ingresso di quella impresa edile. Torna la paura a Lauro, torna l’incubo del racket. Ieri mattina è scattato l’allarme bomba. Paura davanti l’azienda edile di Patrizio Donnarumma in via Nuova a Fontenovella. E’ servito l’arrivo degli artificieri di Napoli per ripristinare la sicurezza in zona. Sono servite tre ore di delicate operazioni, manovre speciali per riaprire la strada che costeggia l'impresa a pedoni e auto. Transenne piazzate per perimetrare la strada e interdire il transito. 

L'arrivo degli artificieri

A chiamare gli specialisti di Napoli i Carabinieri di Lauro, i primi ad arrivare all'ingresso dell'azienda ieri mattina. Alle otto e trenta è scattato l’allarme. La borsa era davanti l’impresa del 38enne di Bosagro. Così è scattato l’allarme. E’ servito l’arrivo di poliziotti e caschi bianchi per far scattare il piano di sicurezza. Le forze dell'ordine hanno delimitato una zona di ampio raggio, per garantire, qualora ci fosse stata una deflagrazione, che non ci fosse alcun rischio per gli abitanti.

Il robottino, le verifiche

Grazie all’impiego di un robottino comandato a distanza si sono effettuati i primi rilievi. Solo grazie al dispositivo è stata esclusa la presenza di un ordigno al suo interno. Poi le altre manovre per eliminare ogni sospetto di pericolo. Pare che quello zaino fosse stato sistemato davanti al cancello e agganciato a vista, ad altezza uomo co del ferro filato, col chiaro scopo di intimidire, fare paura. Un messaggio forse per l'imprenditore, che già negli scorsi mesi era stato oggetto di intimidazione. 

Il precedente

Il titolare dell'impresa lo scorso giugno era stato oggetto di un attentato. Lo scorso 21 giugno una potente bomba carta venne fatta esplodere sulla sua auto, una Fiat Panda. Successe a pochi metri da casa di Donnarumma, dove il trentottenne l'aveva parcheggiata. Un particolare non da poco per gli inquirenti, che ieri mattina sono subito entrati in azione, vista la segnalazione. Tutto accadeva a poche ore dall'arrivo in aula di Donnarumma, che doveva testimoniare in un processo. Ma quell'episodio non fermò l'imprenditore 38enne che si recò in tribunale per fornire la sua versione dei fatti. 

L'incubo racket

Intanto torna la paura del racket nel Vallo Lauro, un territorio sempre al centro di delicate indagini delle forze dell’ordine per questioni legate alle mire e affari del crimine organizzato. Si intensificano i controlli delle forze dell’ordine . Nel Vallo lo scorso febbraio si sono consumati ben due atti intimidatori tra Moschiano e Quindici.