Operaio morto in cantiere: una condanna e una assoluzione

Lauro, la vittima è un 54enne di Moschiano. L'Appello assolve il responsabile della sicurezza.

La tragedia era avvenuta a luglio del 2010. Il titolare della ditta e il responsabile della sicurezza erano stati entrambi condannati in primo grado.

Lauro.  

 

di Andrea Fantucchio 

Una condanna e una inattesa assoluzione nel processo d'Appello per la morte di un operaio 54enne di Moschiano, caduto da un ponteggio in cantiere. La tragedia era avvenuta a Lauro (Avellino), in un drammatico giorno di luglio del 2010. Per l'accaduto erano finiti a processo il titolare della ditta, S.A., e il responsabile della sicurezza, G.M., entrambi condannati in primo grado: il tribunale aveva stabilito due anni di reclusione per l'imprenditore e sei mesi per l'altro imputato. Sei familiari della vittima si erano costituiti parti civili. 

La Corte d'Appello di Napoli, ieri, ha confermato la condanna per il titolare della ditta e ha invece assolto il responsabile della sicurezza, difeso dagli avvocati Giuseppe Saccone, Italo Benigni e Costantino Sabatino. La difesa ha dimostrato come l'imputato avesse svolto tutte le mansioni previste dal suo ruolo. E affermato come la sentenza di primo grado avesse tenuto conto di mansioni che il responsabile della sicurezza non era, invece, tenuto a svolgere. Una ricostruzione corroborata anche da una vasta documentazione. I giudici, nonostante il parere contrario del pubblico ministero, hanno stabilito una assoluzione per “non aver commesso il fatto”. Per l'imputato non ci sarà quindi anche alcun giudizio civile. L'imprenditore, probabilmente, ricorerrà in Cassazione.