Caritas, rubati i vestiti: la rabbia degli atripaldesi

Prezioso: capisco la disperazione e il bisogno ma non l'inciviltà

Atripalda.  

Storia di ordinaria povertà, rubano i vestiti usati dai cassonetti di raccolta. Non è la prima volta. Stranieri o cittadini poveri in cerca di un cambio d'abito rubano i vestiti usati dai cassonetti di raccolta. Storie di disperazione e povertà che generano inciviltà. Quei vestiti vengono raccolti dalle famiglie per aiutare i bisognosi. Quegli stessi residenti ieri sera si sono indignati nel vedere quei cassonetti violati e quei vestiti buttati a terra, per scegliere quanto serve e lasciare tutto il resto lì a sporcare uno spazio comune. «Non è la prima volta - commenta l’assessore Antonio Prezioso -. Siamo una comunità attenta a sostener chi ha bisogno, ma nel vedere questa disperazione che si trasforma in inciviltà non possiamo rimanere in silenzio.

 

Come in qualsiasi città d’Italia, anche ad Atripalda si sta diffondendo a macchia d’olio il “furto di vestiti usati” nei cassonetti delle associazioni che si occupano di recuperarli, da parte di stranieri o cittadini poveri in cerca di un cambio d’abito. Non è raro di sera, ma anche di giorno, intravedere uomini “calati” in maniera molto pericolosa dentro dei cassonetti per la raccolta di abiti usati, destinati ai più poveri. Una situazione di degrado che si verificata in ogni angolo delle città dove capita di imbattersi chi si infila in un contenitore della raccolta degli indumenti usati per “rubare” i vestiti che riesce a raccattare, senza preoccuparsi minimamente della pericolosità di poter restare incastrati e schiacciati dall’ingranaggio di chiusura del cassonetto. Una volta recuperati i sacchi contententi gli indumenti, scatta poi la cernita del materiale. E poi sporco e degrado dovunque.

Simonetta Ieppariello