Inseguimento da film, fermata Audi: sono i ladri dei tabacchi?

Fermati da polizia e carabinieri dopo un inseguimento da Pratola Serra a Torrette.

Un rocambolesco inseguimento in auto da Pratola Serra a Torrette di Mercogliano dove è stata fermata l’Audi e alcuni sospettati. Trovati anche arnesi da scasso. Potrebbe essere la stessa manda che ha svaligiato i tabacchini di Avellino e Serino.

Mercogliano.  

 

di Andrea Fantucchio 

Bloccati a Torrette di Mercogliano dopo un rocambolesco inseguimento in auto. I carabinieri e la sezione Volante della Questura di Avellino, diretta dal vicequestore Elio Iannuzzi, hanno fermato una Audi grigia sulla quale viaggiavano almeno sei uomini: due sono stati bloccati e portati in caserma, gli altri sarebbero riusciti a fuggire. All’interno della vettura, secondo le prime indiscrezioni, sono state trovate targhe contraffatte e arnesi da scasso. Una delle ipotesi al vaglio degli investigatori è che si tratti della stessa banda di ladri che questa notte ha svaligiato due tabacchini: uno a Serino e un altro ad Avellino.

L’inseguimento dei carabinieri è partito da Pratola Serra ed è terminato Torrette di Mercogliano. Durante la fuga l’Audi, lanciata a tutta velocità, avrebbe anche causato due incidenti: per fortuna senza feriti.

Gli investigatori ora identificheranno e interrogheranno gli uomini fermati per verificare se si tratti di componenti della banda che ha svaligiato i due tabacchini. Uno al centro del corso di Avellino nei pressi dalla chiesa del Rosario. I ladri hanno sfondato una vetrata laterale del negozio e poi portato via stecche di sigarette e gratta e vinci. Le immagini del circuito di telecamere hanno ripreso proprio una Audi grigia di grossa cilindrata e un uomo incappucciato che faceva da palo.

A Serino i ladri – ripresi dal servizio di telecamere private – a volto coperto erano entrati nel tabacchi svuotando una cassaforte e portando via, anche in questo caso, stecche di sigarette e gratta e vinci per un bottino di circa diecimila euro. Nelle immagini si vedevano i criminali con il volto coperto da sciarpe e cappellini blu. I proprietari dell’attività erano disperati: il furto aveva infatti mandato in fumo i sacrifici di una vita. 

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