Mercenari in guerra per la Russia: interrogato indagato irpino

Il 33enne Antonio Cataldo ha deciso di rispondere alle domande del giudice.

Chiusano San Domenico.  

 

di Andrea Fantucchio

Ha risposto a tutte le domande del gip il 33enne di Chiusano San Domenico, Antonio Cataldo, finito al centro di un’inchiesta della Procura di Genova su un’associazione finalizzata al reclutamento e al finanziamento di mercenari anti-governativi. I soldati erano destinati a rinforzare le milizie russe nelle autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, in Ucraina. Un’organizzazione che per gli inquirenti ruotava intorno ad Andrea Palmieri, 39 anni, detto il «generalissimo», rifugiato in Ucraina con altri due latitanti e presunti foreign fighters: il 29enne Gabriele Carugati, di Varese, e il 42enne bresciano Massimiliano Cavalleri.

L’inchiesta è nata nel 2013 dopo che in Liguria erano state rinvenute scritte contro Anna Frank e riconducibili all’estrema destra. Gli investigatori hanno poi ricostruito la costellazione di profili che ruotavano intorno alla presunta associazione, anche attraverso l’analisi dei social network. Dove gli indagati non si nascondevano e anzi ostentavano la propria militanza politica. 

I soldati, per gli investigatori, non venivano reclutati solo in Italia ma anche in Spagna e Scandinavia, e venivano pagati a seconda della prestazione: da poche centinaia di euro per l’impiego nella singola battaglia fino a cifre più elevate per una permanenza più duratura. Chi si arruolava apparteneva agli ambienti più differenti: fra gli indagati c’era infatti anche un insospettabile studente di un prestigioso ateneo. Antonio Cataldo, invece,  ha un passato militare a Panama, in Libia e in Siria.

L’indagine è comunque solo nella sua fase iniziale. Il punto di partenza è l’estrema destra: l’operazione è stata chiamata «Ottantotto», il numero usato dai neonazisti come saluto al posto di «Heil Hitler». E non risparmia neppure ambienti del tifo organizzato.