Banda dei trattori, sette persone davanti al gup

Domani è prevista l'udienza preliminare. Dopo l'inchiesta del sostituto procuratore, Del Mauro.

Montella.  

 

di Andrea Fantucchio 

Domani sarà celebrata l'udienza preliminare per le sette persone coinvolte in un'inchiesta su un'associazione specializzata in furti di trattore e arnesi agricoli in Alta Irpinia. Il sostituto procuratore presso il tribunale di Avellino, Fabio Massimo Del Mauro, ha chiesto il processo per gli indagati che avrebbero compiuto i colpi, fra a Montella e l'hinterland, nel 2017. Compariranno di fronte al gup, Antonio Sicuranza, G.C. e E.C., di 48anni e 49 anni, entrambi di Montella, di A.G. e C.V., di 53 e 34 anni, di Lioni, di F.L., 40 anni, di Giffoni Valle Piana, di L.C., 33 anni, di Battipaglia, e di L.D.C., 46 anni, di Calitri.

L'indagine è nata da un controllo su strada eseguito a Savignano Irpino. I carabinieri della stazione di Montella, diretti dal luogotente Stefano Nazzaro, avevano fermato un uomo a bordo di un trattore. Così era nata l'attività di intercettazione. Parallelamente sono state ascoltate una serie di persone che hanno messo gli investigatori sulla pista giusta. Per gli inquirenti  tre indagati commettevano i furti. Sceglievano strade di campagna poco trafficate per allontanarsi senza dare nell'occhio, spesso proprio a bordo dei trattori rubati. Prendevano di mira aziende agricole sprovviste di sistemi di videosorveglianza.

Come quella volta, a maggio del 2017, quando G.C. e la moglie E.C., con la complicità di F.B., avrebbero derubato un trattore, del valore di 15mila euro, da un'azienda di Montemarano. In un'altra occasione marito e moglie avrebbero portato via un escavatore da un' attività di Montella.

A.G., C.V., .L.C e L.D.C., è invece contestata la ricettazione perché avrebbero acquistato e in alcuni casi poi rivenduto diversi mezzi rubati dagli altri indagati. A condurre l'inchiesta la stazione di Montella. I militari avevano ricostruito, attraverso intercettazioni e interrogatori, le modalità di azione degli indagati. Erano poi seguiti degli appostamenti che sono andati a comporre il castello di accuse che ora toccherà alle difese (avvocati Paola Rotonda, Claudio Frongillo,Giovanni Battista De Simone, Rolando Iorio, Gerardo Castellano,Vincenzo Corazzelli e Bianca De Concilio) smontare in aula. 

I carabinieri erano riusciti a recuperare quattro trattori, un escavatore e altri oggetti come frese, motoseghe e trapani, per un valore complessivo di circa 150mila euro.  La refurtiva era stata restituita ai proprietari e in parte donata a un ente di beneficenza così come disposto dal capo della Procura avellinese, Rosario Cantelmo