di Andrea Fantucchio
Nominato il perito Cira D'Ardia, che dovrà trascrivere le intercettazioni nel processo nato dall'inchiesta White Skin. Su un giro di droga, fra l'Irpinia e Salerno, che ha già costato diverse condanne a chi ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato. Questa mattina, davanti al giudice Giulio Argenio, si discuteva la posizione di sette imputati. Dovevano essere ascoltati il comandante dei carabinieri di Solofra, Giuseppe Friscuolo, e quattro testimoni le cui testimonianze sono poi state considerate superflue dal pm: infatti le loro dichiarazioni si riferivano alla posizione di un imputato già condannato con il rito abbreviato.
Per sentire Friscuolo bisognerà invece aspettare il 12 novembre, quando il perito dovrà discutere la sua relazione. Il rinvio è stato voluto dall'avvocato, Raffaele Tecce, che ha chiesto la possibilità di procedere con il contro-esame quando il comandante potrà discutere proprio sulle intercettazioni che saranno inserite nella perizia. Le difese degli imputati, oltre che a Tecce, sono affidati anche agli avvocato Alberico Villani, Rolando Iorio (oggi sostituito in aula da Dario Cierzo) e Francesco Filodemo.
L'indagine, su un presunto giro di cocaina e hashish, era nata da un incendio di un'autovettura e di due rimorchi avvenuto a Solofra il 31 dicembre 2011. Dopo un'attività di intercettazioni telefoniche ed ambientali era stata ipotizzata dagli inquirenti una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti fra Solofra e i comuni limitrofi. L'inchiesta era sfociata in trenta misure cautelari e oltre settanta segnalazioni per i presunti consumatori di droga. A ottobre si conoscerà anche il destino di sedici imputati, che hanno scelto il rito ordinario, e per i quali il pm ha chiesto condanne dai 3 agli 8 anni di reclusione.