di Andrea Fantucchio
«Aspettiamo che l'Asl assegni un pediatra a mio figlio piccolo da due anni. Purtroppo, al momento, si è rivelato tutto inultile». Una signora di Cervinara, comune irpino della Valle Caudina, ha sporto denuncia ai carabinieri, menzionando l'azienda sanitaria locale.
Un calvario durato due anni
La donna era diventata madre ad aprile 2016. Il figlio, con problemi motori, era stato visitato da un pediatra del posto. Così la signora, una settimana dopo il controllo, si era recata all'Asl per chiedere che il bambino fosse assegnato allo stesso professionista, in modo da poter continuare le cure. E' allora che è iniziato il suo calvario.
Infatti, secondo il racconto della donna, un'operatrice dell'Asl le aveva spiegato che il medico scelto aveva troppi pazienti, aggiungendo che avrebbe inserito il bambino in una lista scritta a penna. La dipendente dell'azienda sanitaria locale si era fatta consegnare anche il numero di cellulare della signora promettendo di richiamarla.
Ecco perché ha deciso di denunciare tutto
Però i mesi passavano e il bimbo era ancora senza pediatra. Fino a quando la donna – questo si legge nella denuncia – ha scoperto che altri pazienti erano stati assegnati al pediatra. Così aveva chiesto nuove spiegazioni all'Asl e la stessa operatrice le aveva chiarito che si trattava di secondi nati che avevano avuto la priorità. La madre, però, ha raccontato di aver scoperto che si trattava di primogeniti e così aveva chiesto nuovi chiarimenti. Il personale dell'Asl locale le aveva assicurato di inoltrare la questione alla dirigenza di Avellino. Di nuovo un tentativo vano: la signora ha chiarito ai carabinieri di non aver ricevuto risposta neanche in quest'occasione. Così ha dovuto ricorrere a un medico privato per curare il figlio, con spese inevitabilmente maggiori. Adesso toccherà ai carabinieri eseguire tutti le indagini necessarie a far luce sulla vicenda, accertando eventuali responsabilità.