Omicidio Tornatore, nuovi esami al Ris: caccia ai mandanti

Nuova ispezione nel capannone di Montoro. Potrebbero arrivare svolte inattese.

Sarebbe stato eseguito un sopralluogo nel capannone. Fari puntati anche su un secchio e su uno straccio.

Montoro.  

 

di Andrea Fantucchio 

Nuovi accertamenti all'attenzione dei Ris nell'indagine sull'omicidio di Michele Tornatore, trovato carbonizzato in una Nissan Almeira parcheggiata in una discarica a Contrada. Il cadavere era stato rinvenuto il 7 aprile 2016. 

Nuova ispezione in quel capannone

I carabinieri hanno ispezionato il capannone di Montoro in uso a Francesco Vietri. E' proprio nel locale che si sarebbe consumato il delitto. Attenzione puntata anche su un secchio e uno straccio. Alla ricerca di tracce ematiche ed altri elementi che potrebbero aprire nuovi scenari investigativi.

Gli inquirenti sono alla ricerca dei mandanti dell'esecuzione. Sulla quale aleggia lo spettro del clan dei Genovese. Una pista investigativa che si lega a un presunto debito non saldato da parte della vittima.

Sono stati rinviati a giudizio – il processo inizierà il prossimo 9 maggio –  Francesco Vietri, assistito dagli avvocati Anna Caserta e Italo Benigni, accusato di concorso in omicidio con gli ipoteci mandanti mai individuati e distruzione di cadavere con l'aggravante del metodo mafioso in concorso con il 30enne di Fisciano, Pasquale Rainone, affiancato dal penalista Marino Capone. Era stata proprio la difesa di Vietri a richiedere ulteriori accertamenti al pubblico ministero dell'antimafia che coordina l'indagine, Simona Rossi. I difensori hanno scelto così di non ricorrere al rito abbreviato proprio perché sono convinti che potrebbero esserci diversi e decisivi elementi non ancora presi in considerazione dall'accusa. 

La ricostruzione degli investigatori 

Tornatore il 4 aprile non aveva fatto ritorno in carcere. Dopo aver noleggiato una Nissan Almeira, con gps, aveva parcheggiato nell'area di sosta di un deposito di Montoro, utilizzato dal 54enne poi accusato di concorso in omicidio. E' lì che – secondo l'accusa – sarebbe avvenuto il delitto.

Per i carabinieri del nucleo investigativo di Avellino, agli ordini del capitano Quintino Russo, Tornatore sarebbe stato ucciso con un colpo di pistola alla nuca. Poi il corpo è stato trasportato a Contrada per essere bruciato.

Fondamentale per ricostruire gli spostamenti della vittima: il gps della Nissan Almeira, i tabulati telefonici e le immagini raccolte lungo la strada fra Banzano e Serre. 

Per l'accusa il 30enne di Fisciano, a bordo di una Minicooper, seguiva la Nissan Almeira nella quale è stato ritrovato il cadavere carbonizzato di Tornatore. L'auto si sarebbe fermata nei pressi di una curva. Non lontano da dove è stata rinvenuta la scatola nera della Nissan Almeira.