Irpinia, carne e salumi nel mirino: maxi-sequestro a Solofra

Quintali di carne senza etichette. Diverse denunce in tutta l'Irpinia. Controlli dei carabinieri.

Solofra.  

 

di Andrea Fantucchio 

Quattro quintali di carne e salumi sequestrati. Nel mirino dei carabinieri di Solofra, affiancati dai militari forestali e dagli ispettori dell’Asl, macellerie e altri locali commerciali della città della concia. Oltre al sequestro sono stati elevati più di 27mila euro di multa.

Gli altri controlli

Denunce relativi a prodotti non tracciati e allevamenti abusivi in tutta la provincia. La lista dei denunciati si apre con un 59enne titolare di un fondo di Fontanarosa, accusato di aver macellato clandestinamente cinque agnelli; e prosegue con il titolare di una macelleria di Mercogliano dove veniva commercializzata carne di agnello, proveniente da allevamenti spagnoli ma venduta come “allevata in Italia”; a questi si aggiunge un anziano di San Potito Ultra che esercitava il lavoro di allevatore di ovini e caprini senza autorizzazioni né iscrizione alla banca dati veterinaria e senza un registro di stalla: è seguito un sequestro di 50 capi di bestiame.

Nel mirino anche abusi edilizi

Alla lista si aggiungono le denunce per un 59enne di Pietradefusi e un 38enne di Bagnoli Irpino: macellavano animale senza seguire le norme igieniche e senza aver prima realizzato lo stordimento degli animali. Nel corso della stessa ispezione i carabinieri hanno sequestrato 26 agnelli tenuti in condizioni igienico-sanitarie pessime. Altri 250 agnelli saranno sottoposti a prelievi ematici per attestarne lo stato di salute e l’assenza di malattie infettive.  Per gli investigatori le stalle nella quali erano tenute gli animali erano realizzate su un’area sottoposta a vincolo perché troppo vicina al torrente Fredane. E’ così scattato il sequestro della struttura e degli attrezzi (fra i quali coltelli acciarini, compressore, strumenti di pesatura e ganci); oltre all’immediata distruzione delle carni. Durante i controlli è emerso che anche i cani da pastore erano privi dei microchip identificativi previste per legge. Sono così state elevate cospicue sanzioni amministrative.