Mercogliano, evasione da 150mila euro: indagato imprenditore

Nel mirino della Procura un 60enne che era titolare di una ditta di pulizie.

Mercogliano.  

 

di Andrea Fantucchio 

Un'evasione fiscale da oltre 150mila euro. Nel mirino della Procura avellinese è finito un imprenditore di Mercogliano. Un'indagine che parte nel 2012. Quando il 60enne era titolare di una ditta di pulizie che operava fra il comune alle falde del Partenio e l'hinterland. Ora i magistrati inquirenti hanno chiuso le indagini. 

Come nasce l'indagine

Erano stati eseguiti diversi accertamenti fiscali. E ravvisate alcune irregolarità. Nello specifico, secondo gli inquirenti, l'indagato non avrebbe presentato le dichiarazioni relative a Ires ed Iva per l'anno di imposta 2012. Con cifre superiori rispettivamente a 56mila per l'imposta sul reddito della società e 94mila euro per quanto riguarda l'imposta sul valore aggiunto. Tutto questo – secondo l'accusa – per evadere le tasse sui redditi e sul valore aggiunto.  Elementi che hanno spinto gli inquirenti ad ulteriori verifiche. L'indagato è accusato anche di occultamento e distruzione di documenti contabili. Durante gli accertamenti è stato infatti impossibile reperire i libri contabili necessari per ricostruire il volume di affari della società. Inoltre mancavano altre documentazioni relative proprio al quadro finanziario dell'impresa. Gli investigatori hanno eseguito i controlli nel 2017. Il 60enne è già recidivo per i reati contestati. 

Che succede ora

Chiusa l'inchiesta, ora l'indagato, rappresentato dall'avvocato Michele Scibelli, avrà 20 giorni per presentare le memorie difensive o richiedere di essere ascoltato dal sostituto procuratore che coordina l'indagine, Vincenzo D'Onofrio. E provare a offrire la sua versione dei fatti, tentando di smentire i reati contestati. Toccherà poi al magistrato decidere se proporre il rinvio a giudizio. Se così sarà l'indagato dovrà comparire di fronte al giudice per le udienze preliminari.